Il continuo attacco criminoso a cui è sottoposto ripetutamente il fiume Sabato, anche a seguito delle iniziative intraprese dalle nostre associazioni e dai cittadini, ha indotto l’ARPAC a effettuare una serie di analisi straordinarie, le Forze dell’ordine a realizzare importanti interventi investigativi e la Provincia di Avellino a installare una rete di centraline di rilevamento lungo il corso fluviale.
Tutto ciò è da rilevare con compiacimento per il prosieguo di questa vera e propria battaglia di civiltà ma resta, al momento, disatteso il punto fondamentale di questa drammatica vicenda e cioè l’individuazione dei responsabili di questi reati perché vengano sottoposti alle misure punitive che prevede la legge in materia.
Fino ad oggi tanti disastri ambientali ma nessun colpevole.
Questo è qualcosa che non può essere più tollerato per il punto di gravità a cui è pervenuto il fenomeno criminoso per cui è giunta l’ora che le Autorità dello Stato, ognuno per ciò che è di loro competenza, diano delle risposte all’unisono in tal senso.
Per questo diciamo con fermezza , a nome di tutta la popolazione della Valle del Sabato, che è ora di cambiare passo, altrimenti in questa storia peccheremo tutti di una complicità morale per il resto degli a venire.
È questo il senso della nota inviata l’altro ieri a tutte le Autorità, ai diversi livelli istituzionali .
Auspichiamo vivamente che si producano prima di tutto accertamenti concreti che individuino in fretta tutti gli scarichi, autorizzati e non, in quanto i primi vanno controllati con maggiore frequenza mentre i secondi vanno chiusi ad horas con conseguente denuncia penale dei responsabili.
Siamo coscienti che è un lavoro non da poco ma sappiamo anche che se non si fa così non si risolverà mai un bel niente. Le sole analisi effettuate a ripetizione e i monitoraggi che ci offrono un continuo quadro devastante dei rilevamenti finiscono per essere un mero palliativo nel mentre i criminali del nostro ambiente e della nostra salute agiscono ancora indisturbati e nemmeno tanto nell’ombra.
Comunicato Stampa