Il Giro d’Italia tra cinema e bici, dal ricordo di Pantani a “Il vento fa suo il giro”

Casazza: così lo sport si fa inno all'antifascismo

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Prosegue l’attesa del Giro d’Italia tra cinema e bici. Doppia proiezione nell’ambito di “Si gira”, il cartellone degli eventi in vista della partenza da Atripalda della V tappa della 106^ edizione della gara ciclistica più amata
Domani, alle ore 19.30, presso la Chiesa di San Nicola da Tolentino, ad Atripalda,  in collaborazione con lo Zia Lidia Club di Avellino, “Il vento fa  suo il giro” di Claudio Casazza e il “Migliore. Marco Pantani” di Paolo Santolini per proseguire con
Il film di Paolo Santolini “Migliore. Marco Pantani” consegna uno sguardo sensibile, a tratti lirico, sui luoghi d’origine del “Pirata”, introdotti da una struggente versione di “Romagna mia” di John De Leo. Punto di partenza i video realizzati con videocamere private: immagini semplici di momenti di condivisione, testimonianze di un fuoriclasse che lontano dai riflettori viveva di passioni semplici: la piadineria di famiglia, la selvaggina cacciata con gli amici, la pesca, i giri in moto, cantare in compagnia. A prendere forma il ritratto di un professionista dalla tenacia innata, orgoglioso e determinatissimo, cuore e acciaio. Santolini ripercorre l’avventura umana e sportiva di un campione del ciclismo, che ha fatto sognare l’Italia scalando le montagne con “il cuore nelle gambe e la forza di un leone”, fino all’inchiesta sul doping e alle circostanze mai del tutto chiarite della sua morte.  Il film non si propone di indagare sulla tragica scomparsa di Pantani, morto a 34 anni quel 14 febbraio 2004, ma si sofferma sulla sua umanità, mostrando in quale ambiente il campione si è formato.
Una famiglia amorevole, tanti amici e ancor di più tanti sostenitori, che intervengono nel film per raccontare di lui, del romagnolo che ha portato il ciclismo italiano alle stelle.

Casazza consegna, invece, nel “Vento fa suo il giro” una storia in cui lo sport diventa strumento politico, pretesto per offrire uno spaccato della società nei difficili anni del fascismo “Il corto – spiega il regista – è costruito come se si trattasse di un documentario con un chiaro messaggio antifascista. Un messaggio evidente nello stesso titolo, se è vero che ‘Il vento’ richiama il nome di una brigata partigiana. Ho immaginato un giro d’Italia organizzato durante gli anni del fascismo con la popolazione pronta a boicottare la manifestazione per esprimere il proprio dissenso. Il cortometraggio si affiancherà alla proiezione del film di Santolini dedicato a Pantani, a prendere forma un ritratto dell’uomo, ancora prima che del campione, affidato ad amici, collaboratori, familiari. Santolini ci racconta con grande sensibilità cosa è stata l’epoca Pantani per Cesenatico e non solo. Pantani era molto diverso dal classico ciclista, sia nel modo di correre che nella maniera di vivere, lontano da regole e convenzioni”. Non ha dubbi Casazza “Lo sport fa parte del racconto sociale di un paese, il cinema che racconta il proprio paese non può non narrare lo sport. Una narrazione che si carica di forti suggestioni quando si tratta di personaggi diventati leggendari”

A presentare l’incontro Francesco Della Calce e Michela Mancusi