Il liceo Imbriani festeggia i 150 anni e si racconta attraverso testimonianze e immagini

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Si racconta attraverso testimonianze, immagini e documenti il liceo Paolo Emilio Imbriani in forza di una storia lunga 150 anni. Una storia cominciata nel 1866 con la nascita di quella che era una scuola magistrale femminile, la prima in città, fortemente voluta da Paolo De Cristofaro. E’ il dirigente scolastico Tullio Faia a fare gli onori di casa, sottolineando il valore di cui si caricano le celebrazioni «L’obiettivo è quello di recuperare l’identità culturale dell’istituto, quella che è diventata ormai il cuore del piano dell’offerta formativa e insieme far conoscere le radici di un istituto che ha formato personaggi di altissimo spessore. Un istituto che ha saputo rinnovarsi, conciliando tradizione e modernità». E’ quindi il sindaco Paolo Foti a ricordare come l’istituto Imbriani rappresenti una delle scuole più antiche della città, insieme all’Amabile e al Mancini e debba dunque essere orgogliosa della propria storia. Sottolinea più volte la bellezza di un istituto che deve continuare ad essere «fucina di intelligenze». E’, poi, l’assessore Arturo Iannaccone a sottolineare come «stiamo lavorando perché siano i Comuni ad avere competenze sui plessi scolastici, così da poterli monitorare con attenzione» per poi ribadire come la scuola debba sempre più confrontarsi con l’idea di Europa «che non è un’entità astratta ma consente di accettare sfide importanti che possono essere decisive anche per voi. Penso ai finanziamenti offerti dall’Europa, alle occasioni rappresentate dai progetti di scambio». A prendere la parola è il professore Gaetano Abate: «Abbiamo cominciato due anni fa una ricerca sulla storia dell’istituto, concretizzatasi nella raccolta di strumenti antichi, macchine che raccontano l’evoluzione della scienza, che sono uno dei fiori all’occhiello dell’istituto». Tocca, poi, al professore Giuseppe Argenziano, ripercorrere la storia dell’istituto, costretto a dividersi nel 2007 per l’elevato numero di studenti e oggi capace di offrire indirizzi diversi agli studenti. Alla professoressa Simonetta Landri, figlia di Tullio, storico dirigente dell’istituto, il compito di illustrare le ricerche che hanno coinvolto gli studenti: «Siamo partiti dallo studio dei registri antichi, cercando di ricostruire le storie di maestre e delle stesse allieve, a partire dal contesto sociale di provenienza. Non ci sono dubbi che le maestre abbiano offerto un contributo fondamentale al paese. Abbiamo consultato fascicoli e documenti per comprendere come è cambiata la scuola». Mentre la professoressa Claudia Iandolo si sofferma sul ruolo decisivo dell’istruzione femminile nel processo di emancipazione delle donne: «La parità di genere che oggi ci sembra un dato acquisito è stata il risultato di un percorso lungo, l’alfabetizzazione del paese è passata per l’istruzione delle donne». Il professore Raffaele La Sala ha, invece, ricordato un altro anniversario importante con i 125 anni dall’intitolazione della scuola Paolo Emilio Imbriani, grande protagonista del nostro Risorigimento insieme ai De Sanctis e ai Poerio. La giornata è proseguita con il convegno “L’Imbriani. Una storia secolare”. A relazionare i professori Giuseppe Argenziano su “La storia dell’istituto dalla nascita ai giorni nostri” e Cecilia Valentino su “Storie di maestre”. Si prosegue domani con la presentazione dei lavori svolti dagli alunni a cura dei docenti Gaetano Abate, Augusto Ambrosone, Vincenzo De Feo, Carmen De Sanctis, Anna Garritano, Anna Giordano, Simonetta Landri, Maria Letizia Piano, Rocco Pugliese. Ai professori Paolo Speranza e Cinzia Campagna il compito di ripercorrere i traguardi raggiunti dalla scuola negli ultimi venti anni.