Il maestro pasticcere Massari conquista il pubblico di Eurochocolate: quella crema alla vaniglia di mia madre che mi ha cambiato la vita

"Colpito da questa città, che è la terza nella produzione di cioccolata. Ha un teatro bellissimo, segno che si investe sulla cultura"

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Racconta di sentirsi un novello Obelix il maestro pasticcere Iginio Massari, ospite questa mattina al Gesualdo dell’Eurochocolate: “Da piccolo, gironzolavo tra i fornelli e le pentole della trattoria di mia mamma a Brescia. Tra le ricette che preparava c’era la crema alla vaniglia e cannella e caffè. Per farla raffreddare sistemava sempre grandi bacinelle di terracotta smaltata e le copriva con dei panni per evitare che ci finissero le mosche. Un giorno sono caduto in quella bacinella. Ci ho sempre scherzato. Obelix è caduto in una pozione magica ed è diventato l’uomo più forte del mondo, io l’uomo più dolce. Una folgorazione che mi ha cambiato la vita. Io, quelle note olfattive, me le porto dentro ancora oggi. E di anni ne sono passati…”.  Porta al teatro Gesualdo la sua competenza e simpatia il maestro Massari, salutato da un vero bagno di folla, racconta le sue creazioni e i segreti delle sue ricette, tra praline, crostate, torte e trifle “Gli antichi usavano il cioccolato come moneta di scambio. Oggi tutto è cambiato. Il progresso ci offre tante nuove opportunità. Oggi è molto facile essere precisi, in passato era tutto affidato all’abilità manuale”.  E spiega come “Sappiamo che il cioccolato è buono per il tempo di fermentazione, quando è acidulo e dolciastro. A seconda del burro di cacao utilizzato cambia la durata e la lucentezza del prodotto”. E sottolinea come “è importante l’innovazione in tutti i settori, poichè il bello di oggi non è lo stesso di domani. I social sono fondamentali ormai per valorizzare le proprie attività. Anche io ero contrario all’inizio ma poi ho capito che erano necessari”

Ringrazia la città di Avellino, “So che gli spettatori arrivano da ogni parte della Campania. La presenza ad Avellino di una manifestazione come Eurochocolate è il segno che questa città ci sa fare, non a caso è la terza produttrice di cioccolata in Italia. I cittadini devono essere orgogliosi della loro comunità, mi ha colpito che un piccolo capoluogo come il vostro abbia un teatro bellissimo, è il segno che la cultura è importante per questa comunità”. E a chi gli chiede di rivolgere dei consigli ai giovani chef “Non esiste il sacrificio se si vuole raggiungere un certo obiettivo. Se usiamo le parole sbagliate finiamo per allontanare i giovani da determinati mestieri”. Racconta come “Una volta erano le donne a cucinare. Oggi vedo tanti uomini che fanno a gara per preparare il pranzo. Ma il cibo dei sentimenti è imbattibile. Ieri si poteva dedicare tanto tempo alla cucina. Oggi non è più così”.

E quanto al suo dolce preferito “Se lo avessi sarei uno chef improvvisato. I dolci del cuore per ognuno di noi sono legati all’infanzia, sono legati al sentimento. Non devono avere necessariamente una base tecnica, purché ci ricordino momenti felici della nostra vita. Ancora oggi per me il più grande competitor è mia madre. Lei faceva una crema per la millefoglie talmente buona che ancora oggi sto cercando di replicare… senza successo” E ribadisce come “Ciò che conta è la dignità del lavoro”