“Il mantello condiviso”, all’agrario De Sanctis a confronto su sicurezza sulla strada e sul lavoro

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Una riflessione sulla sicurezza sulla strada e sul lavoro. E’ stata al centro dell’incontro tenutosi questa mattina, presso l’aula magna dell’Istituto De Sanctis di Avellino. Punto di partenza il confronto sul libro “Basta! Prevenzione e sicurezza sulla strada e sul lavoro” scritto dal professore Domenico Cerullo e pubblicato dal CSV Irpinia Sannio ETS, promosso nell’ambito del progetto in rete di Scuola e Volontariato “Il Mantello Condiviso. Parole e Azioni di Solidarietà”. Il lavoro di ricerca curato dal professore Cerullo, ìintervistato dal giornalista Gianni Festa, ha offerto l’occasione per una seria e partecipata discussione sul fenomeno della sicurezza stradale. Confronto che ha raccolto il contributo di associazioni, istituzioni e forze dell’ordine presenti in sala e la partecipazione degli studenti delle classi V. Sono intervenuti tra gli altri, dopo i saluti del Dirigente scolastico Pietro Caterini, del direttore del CSV Irpinia Sannio ETS Maria Cristina Aceto e del sindaco di Avellino Gianluca Festa, per l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus Avellino la presidente Anna Nardone, Luigi Perna dell’ASL di Avellino e la Polizia Stradale. Presenti inoltre in sala Cia Avellino ed il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri il colonnello Domenico Albanese. A moderare l’incontro la giornalista Marina D’Apice

E’ Maria Cristina Aceto a sottolineare come “Quest’incontro si inserisce in un percorso nato dalla volontà di sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della sicurezza. Il professore Cerullo ha raccolto una serie di dati legati alla sicurezza stradale e in particolare ai pericoli legati dall’uso dei mezzi agricoli in Irpinia per ribadire come le principali cause di incidenti stradali continuino ad essere la distrazione e l’uso di alcol e droghe. Ci troviamo di fronte a chiari esempi di negligenza da parte delle famiglie, così da trasmettere un messaggio sbagliato ai figli. Di qui la volontà di promuovere una serie di incontri perchè i ragazzi siano consapevoli delle conseguenze del loro comportamento. In questo discorso si inserisce anche il ruolo del volontariato, chiamato a fare la sua parte nel segno della prevenzione”