Il messaggio di speranza del vescovo

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La tradizionale “Alzata del Pannetto” di quest’anno- in occasione della festa di S. Anna della scorsa settimana sarà ricordata come un momento comunitario della città di Avellino caratterizzato da un nuovo significato, non solo ecclesiale, ma civile e politico. Significato nuovo almeno per due aspetti. Il primo aspetto afferisce alla riscoperta della bellezza di un ritrovarsi insieme, tutti giovani e meno giovani, adulti ed anziani , laici e presbiteri, cristiani singoli e associati, cittadini comuni ed amministratori- nella piazza principale della città. Ripulita da una provvidenziale pioggia pomeridiana, con l’ammirevole zampillare dell’acqua delle ricostruite fontane. Una comunità accorsa e mossa da un desiderio profondo per incontrare – in quello spazio significativo per un evento antico- amici , parenti, amministratori, le antiche confraternite e soprattutto il proprio Vescovo. Il nuovo Pastore che, questa volta, ha rivolto il suo saluto e il suo vibrante invito pastorale dal balcone del palazzo vescovile. Saluto di grande pregnanza pastorale e comunitaria : “ Avellino riparta dalle radici, poi potrà volare”. Il corale applauso con cui la folla presente sulla piazza ha accolto questo invito è stata la dimostrazione più eloquente che l’invito stesso non solo era stato accolto, ma si era rivelato come una risposta attesa ad una domanda diffusa, come un percorso da intraprendere – tutti insieme- come una ritrovata fiducia in un impegno da troppo tempo dimenticato e da nessuno promosso e suscitato nel profondo della interiorità civile e religiosa di una comunità disaggregata, disorientata, senza un senso di marcia umano, civile e sociale. Quindi una comunità ritrovata e riaggregata dal connettivo fecondo di un messaggio gradito e interiorizzato, radicato con immediatezza nel’ hu- “Irpinia” è il titolo dell’album di esordio di Luca Roseto sassofonista di Cesinali che ha deciso di raccontarsi partendo dai luoghi della sua terra natia, l’Irpinia. E lo fa avvalendosi della collaborazione di un altro musicista irpino, Carmine Ioanna, virtuoso della fisarmonica, ormai noto al grande pubblico nazionale ed internazionale. Il lavoro sarà presentato domenica prossima, alle 21.00, nella suggestiva cornice di piazza Don Ferdinando Renzulli, nel borgo antico di Cesinali. Luca Roseto e Carmine Ioanna descriveranno le tappe del loro percorso, con intermezzi musicali. La manifestazione è organizzata con la collaborazione del Comune di Cesinali e del Forum dei Giovani. Con “Irpinia”, il duo esegue musiche di Luca Roseto, oltre ad una cover che rappresenta un omaggio al grande Pino Daniele. Un viaggio lungo 10 tracce, ognuna con una storia, un significato. Si va da “Isio”, omaggio ad un amico, Isio Saba, grande appassionato di jazz ormai scomparso, a “Irpinia” che dà il titolo al disco, in cui si possono riconoscere i suoni della tradizione locale mescolati al fraseggio jazzistico. C’è poi “White Stripe”, di matrice funk ma con tratti di ruspante swing da strada. E ancora: “Migranti” che spiega attraverso la voce narrante di Claudia D’Amico e alle note riarrangiate della Tarantella di Montemarano il dramma dei milioni di emigranti italiani che partirono per le Americhe.Un lavoro eterogeneo, dunque, che ha come filo conduttore il linguaggio denso e swing di Luca Roseto e la pregnanza armonica di Carmine Ioanna. mus di un aspettativa profondamente sofferta ed avvertita. Linfa vitale, quindi per radici profonde, ma assetate di acqua viva che toglie definitivamente la sete, quella di cui parla Gesù al pozzo di Giacobbe – come riportato dal vangelo di Giovanni- in un momento in cui anche l’acqua quotidianamente bevuta , che non toglie comunque la sete, scarseggia nelle abitazioni degli avellinesi delusi. Questa consapevolezza letta nel volto di tanti avellinesi presenti in piazza Libertà, è veramente preziosa ed indispensabile per la ricostruzione di un tessuto comunitario nuovo,a partire da un evento che da oltre tre secoli caratterizza la storia ecclesiale e civile di Avellino. Prezioso e provvidenziale , altresì, è stato il messaggio che il vescovo Arturo ha rivolto alla sua nuova comunità. L’altro segmento del messaggio forte di monsignor Aiello “ la città metta le ali” costituisce la sfida dinamica e programmatica di un pastore consapevole dell’approdo pastorale e straordinario di una “ chiesa in uscita” con il popolo di Dio in cammino, lungo itinerari di futuro e di speranza, illuminati dalla luce amorevole e misericordiosa di Colui che “tutto move”.

di Gerardo Salvatore (edito dal Quotidiano del Sud)