Il Napoli vince a Salisburgo, Mertens “supera” Maradona

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SALISBURGO: Stankovic 5 ( 32’ Carlos Coronel 6), Kristensen 6, Ramalho 5, Wober 5, Ulmer 6, Mwepu 5 (89’ Koitas.v.), Junuzovic 5, Daka 6,5 (68’ Ashimeru 5) , Minamino 6, Haaland 7, Hwang 7.

In panchina: Ashimeru, Vallci, Onguene, Koita, Szoboszlai, Okugawa.

All. J. MARSCH 6

NAPOLI: Meret 8, Malcuit 6, Koulibaly 5,5 , Luperto 6,5 , Di Lorenzo 6, Callejon 5,5 (80’ Elmas s.v.), Allan 7 , Ruiz 6 , Zielinski 6 , Mertens 8 (76’ Llorente 6), Lozano 5 (65’ Insigne 6,5).

In panchina: Ospina, Llorente, Elmas, Insigne, Younes, Gaetano, Milik.

All. Carlo ANCELOTTI 7

Arbitro: Turpin (Fra) 7

Guardalinee: Danos e Gringore – Quarto uomo: Schneider

VAR: Letexier – Avar: Millot

Marcatori: 17’ Mertens (N), 40’ Haaland (S) rig., 64’ Mertens (N), 72’ Haaland (S), 73’ Insigne (N)

Note: terreno in ottime condizioni in una serata dalla temperatura mite. Sold out per la red Bull Arena con circa trentamila presenze, di cui circa duemila di fede azzurra. Ammoniti: Lozano (N), Malcuit (N), Llorente (N), Haaland (S) per gioco falloso. Calci dangolo8 a 1 per il Salisburgo. Recuperi: 5’ e 3’

SALISBURGO. Sarà la taurina, componente essenziale della bibita energetica che fa da sponsor alla squadra  austriaca, nonché da il nome allo stadio, a fornire quella energia ai calciatori in tenuta rossa, che sembrano indemoniati, forse anche eccessivamente carichi dal punto di vista agonistico: gli azzurri non sembrano impauriti, anzi danno l’impressione di essere concentrati e consci del proprio valore, avendo assimilato le parole del tecnico che aveva ribadito di attaccare con criterio e di avere coraggio e personalità. Tutto come previsto, ha sottolineato Ancelotti nel post gara, rispondendo alle domande sul rapporto con Insigne: “ Gli avevo assicurato che sarebbe stato determinante anche stando in campo per pochi minuti, e l’abbraccio che mi ha offerto è stato per me la conferma che ha finalmente inteso come i miei consigli e le scelte che lo hanno penalizzato saranno il viatico per la maturazione che presidente, tifosi e noi dello staff pretendiamo da lui”. La gioia incontenibile di tutto il popolo napoletano per la vittoria, meritata e sofferta, nasce dalla splendida e sontuosa prova di Mertens, dalle superlative acrobazie di Meret, dalla conferma di Luperto, ottima spalla per un Koulibaly che alterna recuperi strepitosi a qualche amnesia pericolosa in momenti delicati della gara, dal l’Allan ritornato sui livelli dello scorso campionato, non disdegnando di ricordare che la Red Bull Arena non conosceva sconfitte da anni, ed in particolare da sessanta gare, e come non menzionare il sorpasso del biondo belga che supera in un sol colpo le reti di Maradona in azzurro e l’assist decisivo, di testa, per la rete del successo siglata dallo scugnizzo di Frattamaggiore. Qualificazione agli ottavi a cui verrà apposto il sigillo nella prossima gara al S. Paolo, ospiti gli austriaci, con la possibilità di poter anche arrivare in testa a fine girone, soprattutto se si farà un sol boccone del Salisburgo, decisamente imbattibile, fino ad ieri, nel suo stadio. Tre colpi al volo, entrambi con il destro, hanno messo ko un avversario mai domo, che ha recuperato per ben due volte il risultato, la prima volta per un errore marchiano di Malcuit che, nonostante avesse macinato chilometri sulla fascia destra, ingaggiando un duello avvincente con il coreano Hwang, da quest’ultimo si fa superare ( 39’) con un dribbling ad aggirare ed ingenuamente lo sgambetta, concedendo un netto rigore trasformatodal gigante Haaland ( Giuntoli, sembra, lo abbia già contattato per un passaggio in maglia azzurra quando deciderà di lasciare il Salisburgo). Il secondo pareggio nasce sugli sviluppi del settimo corner, che respinto dalla difesa azzurra termina sui piedi di Ulmer che rilancia la sfera in area ( 72’) con uno spiovente che supera Koulibaly, stranamente davanti ad Haaland, che , libero da marcatura, di testa spedisce il pallone in rete. La partita si era incamminata sui binari giusti per il Napoli, sin dal fischio di inizio,  (1’) con Mertens che su una respinta di Wober, su cross di Di Lorenzo dalla sinistra, colpisce al volo ma trova Stankovic a respingere con i piedi la conclusione potente ed angolata. Gli avversari, dal loro canto, iniziano a martellare con uno schieramento anomalo, con un 4-2-4 molto aggressivo, e che porta ad una segnatura (8’) sempre del cecchino Haaland, che dopo fortunosi rimpalli che colpiscono Luperto e Zielinski, si trova a realizzare la rete, ma da netta posizione di fuorigioco. Corre il 17’ quando l’azione si sviluppa tra Koulibaly che lancia per Malcuit , da quest’ultimo lancio per callejon che di testa libera Mertens sulla destra, pronto ad entrare in area, accentrarsi e di destro con un tocco liftato scavalcare il portiere. Nessuna maglia celebrativa al disotto della casacca azzurra, ma un movimento oscillatorio con le due mani chiuse a pugno ad indicare, come ben conoscono gli italiani, una goduriadi carattere amoroso. A questo punto gli austriaci si scatenano, forti della bevanda di cui sopra, ed entra in scena Meret, autore di tre interventi che ne confermano il momento di grande forma e di risaputo talento: (24’) su suggerimento di Daka, Haaland, inseguito da Koulibaly, affronta il portiere che gli respinge con il corpo la conclusione, (25’) Hwang con un passaggio filtrante libera Haaland che si infila tra Luperto e Di Lorenzo, ma trova Meret pronto a chiudergli la strada respingendo con la fronte, 36’ crss di Ulmar, Koulibaly di testa prolunga la traiettoria ma sulla palla si avventa Daka che colpisce al volo, ma il portiere del Napoli, in tuffo respinge in angolo la conclusione potente e precisa. La ripresa ha un avvio lento, ed è il solo Daka a rendersi  minaccioso con due conclusioni, di cui una di testa, che non impensieriscono Meret, ma i partenopei riprendono il pallino del gioco, soprattutto con l’apporto di Zielinski, più a suo agio in posizione centrale, e con l’avvicendamento di Insigne per Lozano, decisamente l’unica nota stonata nella serata magica di Salisburgo, terra natìa di Mozart. Al 64’ la seconda perla di Mertens che raggiunge i 116 gol con la maglia cara a Maradona: doppio scambio Allan – Malcuit, ed il giocatore francese, naturalizzato marocchino, alza la testa, allarga le braccia come per chiedere ai suoi compagni di liberarsi in area, effettua il cross che impatta il fondo schiena di Ulmer e termina la sua corsa sui piedi di Mertens che al volo supera con eleganza il pipelet dei rossi di Marsch, sempre più irritato accanto alla sua panchina, soprattutto nei confronti dell’arbitro, dal quale rimedia anche un’ammonizione. Per Ancelotti si dischiude la porta per la qualificazione, e sfata un altro taboo, quello che non vedeva vincere gli azzurri, fuori casa, nella competizione europea più importante, dal dicembre 2016in casa del Benfica, ma c’è anche da sottolineare che presentava una difesa inedita per via di infortuni (Rui, Manolas, Maksimovic) e di provvedimento disciplinare (Ghoulam), per cui l’imbattibilità dovrà riprendere da domenica a Ferrara, anche perché il trainer di Reggiolo non può dimenticare la promessa sbandierata, ad inizio stagione, di lottare per il primato anche sul territorio nazionale….

Adriano Mongiello