Corriere dell'Irpinia

Il paradosso IIA: in crisi, ma arrivano alcune assunzioni

Valle Ufita. Starebbe accadendo qualcosa di strano ad Industria Italiana Autobus. E di paradossale. Lo stabilimento, unico in Italia a produrre autobus per il trasporto pubblico, è in forte crisi e lo dimostra il fatto che gli operai, i sindacati, le istituzioni e la politica stanno cercando di unire le forze affinché non si mettano i lucchetti davanti al cancello. E non è servito nemmeno l’ultimo, dei viaggi della speranza a Roma, per una manifestazione di protesta davanti al ministero del Mimit. Senza nessuna convocazione, sono comunque stati ricevuti, insieme a quei pochi rappresentanti dei Comuni, il  sindaco di Grottaminarda e la vice di Mirabella Eclano, il presidente della Provincia di Avellino, per rappresentare le proprie preoccupazioni.

Ma dall’altra parte non c’era nessuno che potesse, davvero, ascoltarli. Quindi si saprà, probabilmente, nel mese prossimo a che punto sono le trattative tra Leonardo, socio pubblico dell’azienda che sta praticamente uscendo  dal pacchetto di maggioranza, e il Gruppo Seri dei fratelli casertani Civitillo di Caserta. E se, il Governo, intende prendere in considerazione la manifestazione di interesse di un altro gruppo: quello formato da Gruppioni e Stirpe.

Ma quello che suona strano alle tute blu è anche un’altra cosa: se i milioni di debiti che ha IIA si aggirano sui 180 milioni di euro perché, negli ultimi giorni, sono state fatte alcune assunzioni? Almeno due. È stato anche detto nell’incontro farsa di venerdì scorso nella Capitale. A chiederlo è stato, nel suo intervento, il segretario provinciale della Fismic Giuseppe Zaolino. A questo si aggiunge un altro problema: quello dell’indotto. Chi ci è rimasto in valle Ufita? Se non si rimette in piedi IIA a cosa servono? Altri interrogativi a cui dare risposta entro il prossimo, probabile, appuntamento di Roma che è stato stabilito per metà marzo prossimo.  Il Governo deve dare risposte: i sindacati lo hanno richiesto ad ogni appuntamento. Mentre i debiti di Industria Italiana Autobus ammontano a 180 milioni di euro, le perdite sono di tre milioni al mese, da aggiungere a quelli di cui sopra. Il ministero si pronuncerà, in merito, in ogni caso dopo le prossime elezioni europee. Sperando che, ad accogliere, tute blu e sindacati, non ci siano più due funzionari del ministero ma chi potrà dare risposte.

Giancarlo Vitale

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