Il presepe vivente al Goleto

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Di don Salvatore Sciannamea (rettore Abbazia del Goleto)

Siamo ormai vicini. Il Goleto apre le porte a una nuova esperienza: il presepe vivente. L’antico monastero è stato adibito a luogo di rievocazione dell’antico villaggio che ha accolto la nascita di Gesù. Vi sarà una postazione, detta del censimento che accoglierà i visitatori immergendoli nell’antico borgo. Entrando nel villaggio ci si imbatterá nelle lavandaie, circondate da animali, popolane e pastorelli. Ad illuminare la notte vi saranno bracieri, con la coreografia, fatta di animali e balle di fieno, con un percorso che farà incontrare gli antichi lavori. Si potranno osservare fornai, vasai, tessitrici, sarte, ciabattini, falegnami, canestrai. Poi si verrà immensi nel sontuoso palazzo di Erode, con un trono regale, alla cui presenza vivono splendide dame di corte, sotto la protezione di centurioni. A completare il villaggio palestinese l’osteria, il maniscalco, con popolane che abitano il villaggio e pastorelli. Una scenografia di notevole qualità, al cui termine del percorso, ci si immergerà nella capanna della natività, all’interno della antica cappella funeraria del XIII secolo, nella sublimità di una luce che, commuovendo, fa incontrare la rappresentazione della Sacra Famiglia. La scenografia del Goleto che accoglie una composizione scenografica per portare ciascun visitatore nell’immersione del mistero del Natale, in un’atmosfera contemplativa e di meditazione, nel silenzio e nell’incanto cristallino della semplicità e povertà dell’evento che ha segnato la storia.