Il Quotidiano del Sud – edizione Irpinia – è in edicola per l’ultima volta. La solidarietà dei tanti lettori. Una proposta per il rilancio

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Siamo in edicola per l’ultima volta con il “Quotidiano del Sud- edizione Irpinia”. Il perché lo ha spiegato il direttore Gianni Festa nel suo editoriale di domenica, dal titolo “Il comitato e l’impegno”, in cui spiega: “La crisi dell’editoria è sotto gli occhi di tutti: l’incredibile aumento del prezzo della carta e più in generale dei costi di produzione e diffusione, non consentono a questa edizione di proseguire nel suo percorso.
Rimoduleremo, nel tempo delle nuove tecnologie, il nostro impegno”. Rimoduleremo il nostro impegno con il settimanale: “Il Corriere dell’Irpinia” e attraverso il web.

Tantissimi gli attestati di solidarietà da parte dei lettori, semplici cittadini, rappresentanti del mondo della politica, della cultura, sindacati, colleghi.
Giornalisti Uniti per la Campania, Movimento Unitario Giornalisti, Assostampa Campania Valle del Sarno, Assostampa Napoli Nord, Associazione giornalisti vesuviani “Carmine Alboretti” esprimono, in una nota, ‘sincero dispiacere’ per la decisione dell’editore del Quotidiano del Sud di interrompere l’edizione cartacea del giornale che ingloba l’edizione di Avellino, curata dalla redazione del Corriere dell’Irpinia fondato da Gianni Festa.
“Lo stesso Festa ha spiegato in un editoriale che le cause sono da ascrivere alla crisi dell’editoria che sta colpendo, in particolare, le piccole imprese. Festa ha chiarito – si legge nella nota – che non smetterà di scrivere dell’Irpinia e per l’Irpinia.

Il suo giornale ha arricchito l’informazione locale, ha fatto entrare molti giovani nel mondo della carta stampata e, soprattutto, ha mantenuto vivo il dibattito in una provincia che continua a esprimere importanti firme.
“A Gianni Festa, a tutta la redazione e ai collaboratori i sentiti ringraziamenti per l’attento lavoro svolto per lunghi anni – conclude la nota – con il Corriere dell’Irpinia. Un lavoro basato sul grande valore della libertà di opinione.
A Gianni Festa e a tutti i colleghi della squadra l’augurio di continuare, anche con una forma diversa, a essere garanti del pluralismo dell’informazione nel territorio”.

Intanto il segretario nazionale della Confederazione Selp, Giovanni Centrella sottolinea che “la decisione dell’editore del Quotidiano del Sud di interrompere l’edizione cartacea del giornale che ingloba l’edizione di Avellino, curata dalla redazione del Corriere dell’Irpinia fondato da Gianni Festa, ci addolora profondamente in quanto sarà più debole la democrazia ed il dibattito pubblico meno plurale. Le aree interne, come la provincia di Avellino, avranno ancora meno voce nel confronto politico regionale e nazionale con la fine dell’edizione cartacea del quotidiano maggiormente radicato nelle piccole comunità.

Siamo dispiaciuti, ma – continua – la responsabilità nonché la serietà ci suggeriscono di lanciare un appello agli imprenditori irpini, alle istituzioni, e a tutti coloro che hanno a cuore la qualità della crescita culturale e sociale della provincia di Avellino, di verificare la possibilità di organizzare una raccolta fondi e di sponsorizzazioni, affinché il Corriere dell’Irpinia possa tornare nuovamente in edicola. Per quanto mi riguarda, con le mie piccole possibilità, – dice ancora Centrella – profondero’ ogni sforzo per ricercare investitori ed inserzionisti.
Abbiamo il dovere di provare tutti insieme a dare una mano per salvare dell’estinzione la storica testata irpina, per non disperdere un presidio culturale e di informazione di grande qualità e autorevolezza”.

E ancora, Raffaele Della Fera, artista: “Questa notizia e’ dura da digerire. Oggi più che mai serve questa informazione quotidiana che hai regalato. Ti sono vicino, certo posso dirlo ma a cosa serve. Vorrei fare di più. Perché non aprire un nostro fondo (dico nostro riferendomi a tutti quelli che hanno acquistato il giornale e ti hanno seguito). Deve essere un fondo che garantisca la continuazione di questa avventura che oltre ad essere di tutti noi e’ anche dei nostri ragazzi. Dicci, Gianni, cosa e come possiamo fare. Le istituzioni non so se capiranno ma certo possiamo insistere che nei loro bilanci inseriscano qualche somma che possa almeno contribuire a sostenere se non proprio risolvere la vitale necessita’ di una informazione libera e numerosa. Se credi si possa fare qualcosa dimmi, dicci. Un abbraccio”.

La stampa e le ragioni dell’economia”

“Come tutti ho appreso con dispiacere la notizia della chiusura dell’edizione irpina del Quotidiano del Sud verso la quale come ben sapete ho avuto uno speciale spirito di collaborazione, una profonda ammirazione per molte delle sue belle declinazioni (dal Domenicale all’inserto Salute) ed anche quel minimo di sostegno che il nostro Ateneo può garantire alle testate giornalistiche con la pubblicità”. Così Roberto Conte.

“Mi addolora – continua – che questo non sia bastato ma le parole della lettera del Direttore e la conoscenza della sua tempra caratteriale e professionale mi rassicurano sulla nuova propulsione che saprà dare al magazine settimanale ed al sito web del Corriere dell’Irpinia che per altro quest’anno abbiamo iniziato a sostenere specificamente. In me troverete sempre un collega ed un amico a vostra disposizione. Nei nostri docenti (dal prof. Giovanni Coppola al prof. Antonello Petrillo, irpini doc, dal Rettore Lucio d’Alessandro a tutto il corpo accademico) troverete sempre esperti qualificati e per voi disponibili”.
Da Angelo Agrippa un forte in bocca al lupo a tutta la redazione. Ancora Franco Di Cecilia, consigliere provinciale: “Avvertiremo la mancanza di una voce libera, sana palestra di buon giornalismo. Intanto, ti diciamo grazie per essere stati testimoni di storia e narratori di cronaca irpina degli ultimi 30 anni.”

“Così comincia
la fine dei territori”

Il Corriere dell’Irpinia “E’ e resta una preziosa voce che ci stimola a stare sul pezzo, come le parole di don Milani ‘I care – mi interessa’, scrive Carlo Mele, direttore della Caritas diocesana di Avellino. “Sono convinta che il tuo giornale non può e non deve deve sparire. Uniamo tutti gli estimatori di Gianni in una iniziativa da definire con lui” è l’appello dell’ex parlamentare Alberta De Simone. Noi ci siamo, dice Graziella Di Grezia.
Alberta De Simone sono d’accordo

Emanuela Sica. “Il Corriere dell’Irpinia è un patrimonio culturale, una luce che non si può spegnere”. Grazie Gianni per portare avanti questa impresa”, commenta Domenico Gallo, editorialista del nostro giornale.
E poi Amalia Leo: “Apprendo con dispiacere della chiusura dell’edizione irpina  del Quotidiano  del Sud ma mi preme sottolineare che per me è stato un vero piacere ed onore farne parte. Mi piacerebbe condividere con il Corriere dell’Irpinia altre emozioni nel comune intento di dare ai lettori  spunti  di riflessione, informazioni ed emozioni.
La parola scritta è libertà e crescita. Nell’augurare nuovo slancio ad una strada nuova e  in attesa di cortese riscontro”.

“E’ sempre un peccato quando si leggono queste notizie, ma nessuno fermerà il direttore e il suo ‘esercito’, grazie sempre, continuate così” è il messaggio di Pasquale Luca Nacca dell’associazione Insieme per l’Irpinia e per Avellino. Ermelindo Romano ringrazia. E poi Pietro Mitrione di Inlocomotivi: “Caro direttore leggo che dal 31 gennaio il giornale da te diretto cessa la pubblicazione. Per anni ha accompagnato tante battaglie di civiltà. Voglio inviarti questo pensiero di P. Rumiz: “La fine dei territori comincia così, con il bar e la panetteria che chiude, il parroco che se ne va, poi con le stazioni del silenzio” cui aggiungo con i giornali che diventano pagine bianche. Non perdiamoci di vista. Con stima noi di”.

Ancora Pasquale Porcile: “Grazie Gianni per quello che hai fatto e per quello che hai dato a questa provincia. La stampa libera purtroppo oggi deve arrendersi alle ragioni dell’economia. Mi viene in mete un diffusa aforisma “senza soldi non si cantano messe”. Ti seguiremo sempre dovunque pubblicherai. I tuoi editoriali ci saranno sempre utili per interpretare l’attualità”. Peppino Vaccariello aggiunge al coro: “In bocca al lupo per la nuova avventura ed un fraterno abbraccio a Gianni Festa maestro indiscusso di questa professione e uomo con la schiena dritta sempre”.

Una scuola di formazione per una generazione

Alessandra Malanga, giornalista, addetto stampa del Moscati, ha frequentato la redazione per anni: “Gianni Festa ha una straordinaria capacità di alimentare nei giovani l’amore per il giornalismo, fino a farlo diventare passione pura, dipendenza insopprimibile. Non credo di esagerare. Io e come me tanti altri colleghi dobbiamo a lui non solo quegli insegnamenti fondamentali e preziosi attinti dall’esperienza diretta del lavoro nella sua redazione/fucina e che valgono molto di più di qualsiasi nozione teorica, ma dobbiamo a lui anche quello che definirei lo sviluppo dell’istinto e del senso per la notizia. Il pensiero che i computer di via Annarumma si spegneranno mi rattrista profondamente. Nella redazione di Gianni Festa ho vissuto momenti indimenticabili: l’emozione del primo numero del Corriere dell’Irpinia, l’amicizia con persone eccezionali, gli imbarazzi degli sbagli, le gratificazioni per i successi”.

Poi Nicola Iorio: “Ti esprimo tutta la mia vicinanza. La tua energia, la tua cultura, la tua intelligenza e le tue capacità le hai messe al servizio dell’Irpinia e dell’intero Mezzogiorno . Tutto ciò è un patrimonio che non può essere perduto. Il Corriere, palestra di impegno lavorativo per tantissimi giovani, ha rappresentato in Irpinia un faro di libertà e di contrasto al notabilato politico ed economico. Ti voglio dire che per tutto ciò non voglio più versare lacrime e non voglio più provare rabbia ma vorrei solo esprimerti la mia profonda stima ed il mio affetto amicale per te e per i tuoi collaboratori”.

Un altro collega Tiziano Tedeschi aggiunge: “Sono dispiaciuto per quanto deciso, ma in realtà la crisi globale dell’informazione non lascia via di scampo a nessuno. Sono orgoglioso per aver fatto parte della redazione del Corriere dell’Irpinia e di quella successiva del Quotidiano del Sud e, soprattutto conservo gelosamente i consigli professionali e di vita ricevuti da Gianni Festa che rappresenta la storia del giornalismo in Campania”.
E Marco Grasso: “Sei già pronto a ripartire, anzi no sei già ripartito”.

Senso civico e pubblica opinione si spengono

“Caro Gianni la tua voce lucida e severa non può tacere”, è il messaggio di Luca Cipriano, consigliere comunale del Pd. “Hai trovato altre strade, forte della tua grande passione per una professione che hai trasmesso a decine di giornalisti. Intanto i giornali, il senso civico e la pubblica opinione si spengono impietosi… ma questa è purtroppo un’altra storia”.
La solidarietà arriva un po’ da tutti.

Gloria Di Rienzo osserva: “Ancora una volta chi si impegna a favore della collettività e ha il coraggio di smuovere le acque stagnati e di costruire è costretto a cedere. Per non essere pessimisti le belle realtà nella nostra città sono poche ed una redazione ruggente come quella diretta da Gianni Festa va supportata e garantita perché rappresenta un lustro per la città. Chi si deve muovere si muova e non lamentiamoci poi dicendo che i nostri giovani non hanno cultura e non sono impegnati, è da queste piccole realtà che si attuano i cambiamenti. Forza Gianni, nella peggiore delle ipotesi so per certo che tu e la tua redazione continuerete a ruggire, abbiamo bisogno di voi”.

Per Antonio Festa, “Triste notizia per quanti ogni mattina, come un rito religioso, hanno assunto notizie sugli accadimenti della mostra, ancor più martoriata provincia, dal Corriere di Gianni Festa. Continuerò a seguire le notizie dal sito web, auspicando che ‘passi la nottata’ e tu possa rimettere nella società irpina, tra le mani dei suoi lettori, la ‘voce’ dello storico Corriere”.
Maria Rusolo, vice segretario di Azione in Irpinia, pure commenta: “La lotta continua e non c’è nulla di più potente delle parole”.

È un enorme dispiacere quando un giornale smette di andare in stampa. Lo è soprattutto per quello che rappresenta ed ha rappresentato nella vita di tutti. Io nel mio percorso professionale ci sono passato a Via Annarumma dapprima quasi 15 anni fa grazie al mio amico e professore Carlo Picone che mi disse che se avevo voglia di fare questo mestiere potevo scrivere ogni tanto su Il Corriere Dell’Irpinia. Lo feci con un primo articolo di cronaca. Poi sono passati anni e nel 2017 intrapresi una collaborazione diretta dall’Alta Irpinia e per l’Alta Irpinia”.

Arriva la solidarietà anche fa Franco D’Ercole: “Mi addolora moltissimo la notizia della chiusura del Corriere dell’Irpinia – Quotidiano del Sud, annunciata dal suo fondatore Gianni Festa. La crisi della carta stampata ha coinvolto anche la nostra voce libera, ma sono certo che la tenacia di Gianni Festa non tarderà a ridare voce , in altre forme, alla nostra provincia. Un abbraccio a Gianni e a tutta la redazione”. E poi da Giovanni D’Ercole: “La nostra provincia, dal primo di febbraio, sarà drammaticamente più povera di libertà e coscienza critica. In un laido fiorire di “youtubers” ed “influencers”, che amplificano la loro ben remunerata nullità, gli spazi di libertà, di critica, di esercizio del pensiero sono sempre di meno. Un fortissimo e grato abbraccio a Gianni Festa ed a tutta la redazione del Corriere”.


Senso civico e pubblica opinione si spengono

Arrivano da Valentino Tropeano i “Complimenti direttore per il lavoro svolto. Continueremo a seguirti sul Corriere dell’Irpinia nel segno di una informazione sempre libera”. Pietro Melia si dice “Fraternamente vicino a te, Gianni, che sei stato un “pilastro” di libertà e democrazia nel difficilissimo mondo dell’editoria meridionale. E un grande, affettuoso abbraccio anche alla tua Redazione”.

“Caro Direttore – ricorda Michele Miele – quando entrai in prova nella tua redazione tu non c’eri perché impegnato con il Corecom a Napoli. Arrivasti dopo qualche giorno ed io, te lo confesso, “terrorizzato professionalmente” dal fare il colloquio con te aspettavo che mi chiamassi nel tuo ufficio. Dopo pochi minuti già mi volevi bene e per i miei modi sempre simpatici e rumorosi partì il soprannome (che davi a tutti) “scello”. Oggi si ferma quest’avventura cartacea, ma resterà per sempre la storia dei tuoi insegnamenti a centinaia di noi, la profondità delle tue riflessioni, il coraggio delle tue battaglie (quando tu eri subito con noi sul Formicoso l’elite prezzolata del giornalismo avellinese attendeva indicazioni per schierarsi da una parte e dall’altra), la forza delle tue idee. Sei stato maestro, padre e punto di riferimento. Sei stato prezioso, il Corriere è stato prezioso. Oggi mi sento triste ed impotente te lo devo confessare, ma sono qua in qualsiasi modo e qualsiasi forma per stare al tuo fianco anche oggi e non soltanto ieri. Ti chiamerò in questi giorni perché tu da Grande capitano sei sulla nave in tempesta. Io da umile marinaio voglio stare al tuo fianco per avere ancora una volta quegli ordini che ci hanno portato per anni a dare un’informazione Libera. Ti voglio bene Direttoooooo”

La vicinanza arriva anche da Lucia Sbrescia “Caro straordinario Direttore un fortissimo abbraccio. Ad maiora”. “Non abbandonare caro Gianni” scrive Mimmo Vinti.

“Grande Direttore – scrive Giacomo Rosa – non è proprio una bella notizia, ci dispiace tanto. Sei stato un faro per l’irpina e le aree interne. Si sta scrivendo una pagina amara per l’informazione per il pluralismo per la democrazia. Ma non ci arrendiamo. Sei un Direttore straordinario. Sei stato sempre presente, con una squadra di arditi, su ogni problema e su tutte le battaglie di civiltà e giustizia. Continueremo a seguirti ovunque. Continui Direttore la Svimar e il popolo del Sud di quel Sud che non vuole arrendersi e sottacere alle angherie delle lobby e dei poteri forti è con Lei”. Vicinanza e stima immutata da Gianluca Amatucci “per chi ha avuto fiducia in me”.

“Ma dove sono Comuni,
Provincia e Regione?”

«Ancora una volta prevale l’indifferenza: ma io non amo la petizione dei buoni sentimenti, io amo la cura dei problemi e non la semplice esortazione, poiché non si può fare affidamento sui cittadini singolarmente presi. Ed allora? Bisognerebbe che le Istituzioni, proprio adesso che l’informazione impazza, senza la minima cura della veridicità, abbiano a cuore la libera informazione, di chi ci mette la firma e la faccia. In Italia abbiamo l’art. 21 della Costituzione che va benissimo, ma va reso operativo: e chi se non gli enti locali più prossimi? In provincia di Avellino ci sono 118 Comuni: quanto si spende per garantire la comunicazione efficace, veritiera e trasparente? Bastava un abbonamento annuo sostenitore di un 400 euro ed avreste avuto circa 50 Mila euro garantiti. La stessa Provincia che cosa investe per favorire il lavoro di giornalista professionista – che è un lavoro! – e la Regione? Nel mio piccolo, da dirigente scolastico ho sempre sentito come dovere cercare di pubblicare sui giornali locali ogni iniziativa ufficiale della scuola, anche pagando la pubblicità, e la scelta di favorire il Quotidiano del Sud era per me automatica: mi dispiace davvero! Ormai i nostri paesi presepi da anni stanno chiudendo le luci, ora anche le voci». E’ Gerardo Vespucci che sprona i protagonisti sui territori a far sentire la loro presenza, spesso silenti quando invece serve.

“Un patrimonio che
non può essere perduto”

E’ la parola democrazia a tornare con forza negli interventi dei lettori “I nostri antenati- spiega Ciro Della Sala – sono morti per rendere l’Italia un paese libero e democratico. Viviamo ancora in una nazione democratica e libera?”
“Maestro, andiamo avanti” è l’incoraggiamento di Pellegrino La Bruna.“Spero di poter presto tornare a collaborare” sottolinea lo psichiatra Enrico Maria Troisi“Veramente mi dispiace tantissimo” sono le parole del ricercatore Luigi D’Agnese. “Finisce un’avventura, ne inizia un’altra. Noi la seguiamo“ ribadisce Maria Concetta Conte
“Quando una voce libera cessa di parlare – scrive Giuseppe Monochio – la società tutta è sconfitta. Purtroppo la crisi, che si sta vivendo, colpisce, soprattutto, i piccoli, i meno fortunati, i deboli. Auspico che la speranza in un futuro positivo e di rinascita non venga mai meno. Ad maiora semper!”
Un forte abbraccio arriva da Antonio Limone “Grande vicinanza a te Gianni, sei sempre il nostro numero uno, hai dato e darai alla tua professione tutto e sempre con grandi risultati. Complimenti per tutto ciò che hai fatto e farai. Siamo con te”

“L’ Irpinia vi è debitrice. Grazie” sottolinea in un post l’attivista 5Stelle Tiziana Guidi
“Ti esprimo tutta la mia vicinanza. La tua energia, la tua cultura – scrive Nicola Di Iorio – la tua intelligenza e le tue capacità le hai messe al servizio dell’Irpinia e dell’intero Mezzogiorno . Tutto ciò è un patrimonio che non può essere perduto. Il Corriere, palestra di impegno lavorativo per tantissimi giovani, ha rappresentato in Irpinia un faro di libertà e di contrasto al notabilato politico ed economico. Ti voglio dire che per tutto ciò non voglio più versare lacrime e non voglio più provare rabbia ma vorrei solo esprimerti la mia profonda stima ed il mio affetto amicale per te e per i tuoi collaboratori”

“W il Corriere dell’Irpinia” è il grido che arriva da Francesco Saverio Iandoli.
Un forte abbraccio anche dalla collega Vera Mocella. Ad esprimere forte amarezza anche Ruggero Oria “Peccato, questa è l’Italia, le cose buone e giuste devono sparire x incompetenza politica”.
“Vicinanza e affetto al nostro Enzo Biagi d’Irpinia” ribadisce il sindaco di Aiello Sebastiano Gaeta
“Il cambiamento dettato dal tempo, dalle nuove tecnologie. Una sfida da affrontare senza timori, il solco e’ stato tracciato bene, arriveranno i frutti IntraItalia” scrive Lucio Spagnuolo
“Forza Gianni!” è l’incoraggiamento di Mario Pepe.