Il signore della trasparenza

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“Caro Massimo, ho un’idea per la testa. Tutti dicono che il Comune deve essere una casa di vetro, ma solo pochi hanno la possibilità di poterlo valutare attraverso atti e documenti. Che pensi se facessimo un bollettino comunale in cui pubblicare cifre, delibere, atti, semmai arricchendolo con argomenti di storia avellinese? Potremmo inviare il bollettino ad ogni nucleo familiare della nostra città”. “Idea straordinaria” rispose, senza esitazione, Massimo Preziosi, sindaco di Avellino (1975-1980). Era stato Aurigemma, predecessore di Preziosi a chiedermi di collaborare con il suo successore. E l’idea di dare alle stampe il giornale, prodotto in sedicimila copie e distribuito a tutte le famiglie di Avellino, molto apprezzata dal mitico Nacchettino, mi era stata data dal prof Aristide Savignano, avellinese doc, di ritorno, nei suoi viaggi, da Bologna con nella borsa l’ opuscolo “Bologna informa”. E così fu anche per Avellino. Era settembre 1979 quando fu pubblicato il primo numero. Questo episodio mi è tornato in mente ieri sostando davanti al feretro di Massimo, nella sua abitazione di sempre in via Matteotti. Così, dovendo oggettivare la sua esistenza, senza la retorica del momento, ho pensato che, tra le tante virtù dell’Uomo, la trasparenza è stata decisamente quella che a Lui meglio si addice. Un testamento scritto nel suo percorso terreno, in ogni ambito in cui la sua attività si è svolta. Soprattutto il monito di grande dignità contro la corruzione e l’affarismo, mali in grande espansione, in questo tempo in cui ci è dato vivere. Tutto il resto, che affolla la mia mente e addolora il mio cuore lo tengo per me. Addio Massimo, riposa in pace.

di Gianni Festa