Il trattamento con valvole endobronchiali nell’enfisema

0
723

Di Biagio Campana

L’enfisema polmonare è una patologia a carico degli alveoli polmonari. Il tessuto alveolare viene distrutto riducendo fortemente la superficie utile per gli scambi gassosi con una riduzione della loro capacità di scambiare ossigeno e anidride carbonica con il sangue. Dal punto di vista morfologico, si classificano diversi tipi di enfisema: enfisema polmonare centro lobulare che è la forma più comune nei fumatori, l’enfisema polmonare pan lobulare, l’enfisema polmonare parasettale e l’enfisema polmonare irregolare. Il trattamento tradizionale dell’enfisema polmonare prevede l’uso di farmaci sia broncodilatatori che corticosteroidi da soli o in associazione, la cessazione dell’abitudine tabagica (con attenzione anche al fumo passivo e a quello cosiddetto di “terza mano”), la riabilitazione respiratoria e l’ossigeno terapia. Tuttavia nessuna delle terapie sopra elencate corregge o elimina l’iper inflazione polmonare dinamica causata dalla distruzione del tessuto alveolare e pertanto questi trattamenti hanno un impatto molto limitato sui sintomi quali la dispnea e l’intolleranza all’esercizio fisico. Le valvole endobronchiali sono un dispositivo medico innovativo indicato per il trattamento mininvasivo di pazienti con iper inflazione associata a enfisema grave il cui razionale consiste nella riduzione dell’iper inflazione escludendo dal flusso aereo le zone di tessuto polmonare più compromesse con conseguente ottimizzazione della meccanica respiratoria e della ventilazione. La procedura di impianto si effettua attraverso un apposito catetere mediante una tecnica broncoscopica mini invasiva in anestesia generale o in sedazione cosciente. Le valvole durante l’inspirazione impediscono l’ingresso di aria nel lobo trattato e durante l’espirazione permettono invece la fuoriuscita dell’aria intrappolata portando a una diminuzione del volume del lobo. In questo modo i lobi restanti possono quindi espandersi maggiormente e lavorare in maniera più efficiente con una riduzione della pressione sul diaframma e un miglioramento della funzione polmonare complessiva. Ovviamente non tutti i pazienti sono arruolabili e l’adeguata selezione del paziente è fondamentale per il successo del trattamento stesso. I criteri di inclusione e di eleggibilità al trattamento prevedono una diagnosi confermata di BPCO ed enfisema, cessazione dal fumo, FEV1< del 50% del volume previsto e presenza di sintomi importanti nonostante la terapia medica sia stata ottimizzata. Successivamente uno specialista provvederà ad una valutazione funzionale attraverso un esame spirometrico globale e radiologico. La riduzione di volume polmonare con valvole endobronchiali rappresenta oggi una consolidata opzione terapeutica con un profilo di sicurezza abbastanza anche se va’ puntualizzato che come tutti i dispositivi medici ci sono sia benefici che rischi. Le possibili complicanze associate al posizionamento di queste valvole endobronchiali includono il pneumotorace, peggioramento dei sintomi della BPCO, emottisi, polmonite ed in rari casi il decesso. Lo specialista pneumologo dovrà fornire informazioni dettagliate sulle possibili complicanze e sulla frequenza con cui si verificano, spiegando i rischi benefici ma senza distogliere il paziente dal trattamento visti gli innegabili vantaggi di questa tecnica in determinati enfisematici.