In memoria di Carlo Meluccio, una vita fra arte e medicina

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Di Cesare Ventre

Alla veneranda eta’ di 98 anni ci lascia il dottore Carlo Meluccio. Una storia la sua che si intreccia tra arte e medicina. Ripercorriamola insieme: nasce a La Spezia nel 1923, il padre Carmine era un ufficiale di Marina la madre Rosalinda Foce, una maestra elementare. La vita lo mise subito alla prova, aveva solo sette anni quando il sommergibile Veniero affonda portando via tra gli abissi la vita di suo padre. Questo fatto determino’ il suo arrivo in Irpinia e precisamente a Prata di Principato Ultra. Passano gli anni e Carlo si distingue negli studi, cosi si iscrive al Liceo Classico annesso al Convitto Nazionale Pietro Colletta fiore all’occhiello nella nostra citta’. Poi Dal 1940 al 1943 fu cadetto presso la Regia Accademia Navale di Livorno. Studia medicina e si trasferisce a Bologna nella citta’ felsinea il fatal incontro con Giorgio Morandi all’Accademia di belle arti. Pittura e medicina camminano di pari passo e nel 1950 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia. Il primo incarico e’ datato 1952 e si protrae fino al 1958, sull’isola del Giglio in Toscana dove svolge il ruolo di medico presso una miniera all’Isola del Giglio, e fu proprio in quel luogo che divampa la sua arte, prendono vita i suoi primi acquerelli che ritraggono l’isola presentandola in tutto il suo splendore, Il dottore artista imprime sulla tela giornate uggiose, scorci caratterizzati da una tenue nebbia, e lasciano intravedere soffusione e metafisicita’. Dopo il Giglio arriva il trasferimento ad Orbetello, e’ il 1959, qui continua e intensifica le sue ricerche artistiche en plein-air e L’anno seguente lo vede a New York, nella grande mela, ecco l’incontro con il genio di Arshile Gorky, di Willem de Kooning, di Mark Rothko e di Jackson Pollock. L’esperienza americana lo completa sia come artista che come medico, negli States si specializzo’ in cardiologia, anestesia e medicina interna. Poi sul finire del 1960 il ritorno nel Capoluogo irpino dove fu tra i fondatori della rinomata Clinica Montevergine che apri’ i battenti nella ridente Mercogliano. Tra i suoi tanti incarichi, ci fu quello di Direttore sanitario della clinica del Partenio. Fu anche dedito alla cultura e all’arte in generale e soprattutto alla pittura. Una vita trascorsa tra tele e camici bianchi tra vita e morte nel bene e nel male. Riposa in pace Carlo Meluccio oggi l’Irpinia perde un uomo che ha lasciato sul suo cammino soltanto bene.