In memoria di Ettore Scola

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Il 3 e 4 dicembre al Gesualdo in scena “Una giornata particolare”

 

Un omaggio al regista Ettore Scola. Vuole essere anche questo "Una giornata particolare", nell’allestimento della compagnia “Gli Ipocriti” per la regia di Nora Venturini, con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, nei ruoli che furono di Mastroianni e Loren, in scena sabato 3 e domenica 4 dicembre al Teatro Gesualdo. Una rilettura che conferma la modernità della pellicola di Scola anche se è la stessa regista Venturini a sottolineare come il film capolavoro di Ettore Scola sia nato in realtà come testo teatrale. Sul palco, insieme a Scarpati e Solarino, Matteo Cirillo, Paolo Giovannucci – Giulio F. Janni, Anna Ferraioli, Paolo Minnielli, Federica Zacchia. A curare le scene Luigi Ferrigno. In scena l’incontro di due solitudini disperate, un uomo e una donna discriminati per motivi diversi. La giornata particolare è quella del 6 maggio del 1938, quando Hitler fa visita a Roma.
Gabriele, interpretato da Giulio Scarpati, è un ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, interpretata da Valeria Solarino, è una donna stanca di essere una serva di marito, figli e regime.
Sarà proprio il loro incontro a consentire ad Antonietta e Gabriele di scoprire una parte nuova di sé stessi e modificare il proprio sguardo sulla realtà che li circonda. Antonietta mette in discussione le sue certezze sul regime e inizia a dubitare delle verità propagandate dal fascismo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto ad una vita di finzione, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, pur essendo diversi, si riconoscono come simili, perché ugualmente umiliati e calpestati. Nel giorno della festa sono le due Cenerentole rimaste a casa. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, calpestati inesorabilmente dalla Storia con la S maiuscola. E’ la stessa Valeria Solarino a sottolineare la capacità della pellicola di "raccontare una storia molto intima, ma che al suo interno racchiude una raffinata critica al sistema. Il loro casuale incontro, in quella giornata particolare, apre a entrambi una prospettiva diversa. Lei si innamora della dolcezza, l’eleganza, la cultura di lui: il primo uomo che l’ha rispettata, stimata in quanto donna. So che il maestro Scola ci teneva a contestualizzare la storia in un momento storico ben definito. Ed è anche per questo che la nostra regista Nora Venturini ha ripreso anche in teatro i filmati d’epoca. Sicuramente i tempi sono cambiati ma restano discriminazioni e pregiudizi».  Anche se Scarpati precisa come l’idea dello spettacolo fosse nata prima della morte del regista “Abbiamo parlato tante volte con Ettore di questa messinscena. Eravamo molto amici e sono addolorato che non possa vedere il risultato finale. Ci teneva, in particolare, all’adesione filologica al periodo storico in cui è ambientata la vicenda. Su questo non transigeva».