In ricordo della professoressa Lucia Sena, una vita nel segno di etica e cultura

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Nel condividere il profondo dolore che ha colpito la famiglia del Prof. Pellegrino Caruso, desidero ricordare le straordinarie qualità della cara signora Lucia, sia riguardo alla sua professione – docente di discipline umanistiche nei licei – una professione vissuta con rigore, ma sempre con totale dedizione e autentica passione – sia nella sua quotidianità di madre e moglie esemplare.

Non posso non ricordare alcuni tratti della sua indole, sempre disponibile e affettuosa nei confronti dei tanti suoi conoscenti e amici. Ricordo anche con particolare senso di gratitudine il legame, soprattutto culturale, che ebbe con mio padre, dovuta evidentemente a un’affinità di saperi e di valori. Mio padre, dal canto suo, non nascondeva la sua ammirazione per lei, unita a una profonda stima per la sua umanità, per la sua nobiltà d’animo e per la sua  professionalità.

L’elemento più rilevante, e che più mi ha colpita della sua persona, riguarda proprio questo aspetto, il suo spiccato senso del dovere, quel senso profondamente etico che ha alimentato giorno per giorno il suo modo di essere, rinsaldando nell’amore incondizionato per la famiglia i valori autentici della vita: una donna, perciò profondamente amata, ma che possedeva anche un’etica della cultura, come possono testimoniare i tanti suoi allievi, a lei, ancora oggi, profondamente legati.  Aveva saputo donare anche a loro il suo amore, dedicandosi con inesausta passione alla scuola e contribuendo alla crescita morale e civile di intere generazioni di studenti, senza mai risparmiarsi, ma sempre con scrupolo e dedizione.  La parola  “cultura” è stata in questo senso sempre al centro della sua vita di moglie e madre e della sua carriera scolastica.

Dolorosamente viva avanti ai miei occhi è l’immagine di lei,  la sua presenza in questa chiesa, dove sempre in compagnia dell’amato consorte partecipava alla messa domenicale: donna di fede autentica, una donna completa, ricca di virtù, che l’hanno resa quasi un modello per chi l’ha conosciuta e per chi l’ha amata. Lei ha saputo ben seminare in vita e di conseguenza ha potuto raccogliere nei figli e nei nipoti  frutti preziosi.

Sono sicura che in questo momento lei è presente in mezzo a noi, e potrà godere per le sue straordinarie virtù della gioia luminosa del Cielo.

La morte non ci deve spaventare perché siamo pellegrini di un viaggio che ci condurrà tutti altrove. Ma dobbiamo aver bene in mente che la “vita” è una sola e va vissuta con amore per il prossimo, mettendo altresì, in pratica i veri principi cristiani che ci ha insegnato il nostro Padre che è nei cieli.

Ciao, carissima Lucia, ti vogliamo un mondo di bene e continueremo a vivere in sintonia con te perché tu sei qui con noi con il tuo affetto puro e vero.

Carlo e Nilde Santoli