In scena al Gesualdo Castellitto con Zorro

Il 13 aprile lo spettacolo tratto dal romanzo di Mazzantini che racconta gli ultimi della terra

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Si conferma attore di grande intensità Sergio Castellitto, in scena il 13 aprile, alle 21, al Teatro Gesualdo con “Zorro”. Sergio Castellitto torna sulle scene teatrali dopo quasi vent’anni, con il ritratto di un eremita da marciapiede. A prendere forma sul palco la storia di un vagabondo che ripercorre la sua vita e le scelte che lo hanno portato a vivere sulla strada e nel mentre riflette sul significato della vita.

Zorro è un uomo normale, un uomo come tanti, finché una disgrazia, anche questa, in qualche modo normale, non imputabile a lui, fa sì che gli si rompa qualcosa dentro. Ciò che si spezza è la tensione che ci tiene legati al mondo degli obblighi sociali, delle convenienze, delle forme. Luomo scioglie tutti i legami. Aveva una moglie e la lascia, anche se lei se ne stava già andando per conto suo; aveva un lavoro e lo molla; aveva una casa e l’abbandona. Diventa un barbone.

Un uomo ai margini della società capace di vedere la realtà osservando la vita delle persone “normali”. Capace di restituire attraverso una sorta di “filosofare” allegro e indefesso il “sale della vita”, la complessità e l’imprevedibilità dell’esistenza. Lo sguardo degli ultimi riesce a consegnarci una prospettiva diversa del quotidiano, aiutandoci a comprendere meglio il senso della vita. Lo spettacolo è tratto dal libro di Margaret Mazzantini.

L’origine di Zorro – e della conseguente messa in scena – lo racconta nelle note di spettacolo la stessa Mazzantini, anche moglie di Castellitto: “Zorro mi ha aiutato a stanare un timore che da qualche parte appartiene a tutti. Perché dentro ognuno di noi, inconfessata, incappucciata, c’è questa estrema possibilità: perdere improvvisamente i fili, le zavorre che ci tengono ancorati al mondo regolare. Chi di noi in una notte di strozzatura d’anima, bavero alzato sotto un portico, non ha sentito verso quel corpo, quel sacco di fagotti con un uomo dentro, una possibilità di se stesso? I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che non hanno, ma anche di tutto ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell’andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell’orologio”.

Biglietti disponibili presso la biglietteria del Teatro “Gesualdo” di Avellino, aperta al pubblico nei giorni di mercoledì 12 aprile dalle 17 alle 19 e giovedì 13 aprile dalle 18 alle 21. Inoltre, i ticket saranno acquistabili sulla piattaforma online Go2 al seguente link https://tinyurl.com/yc86xppm, presso Music Point, in via Colombo, 15, rivendita autorizzata Ticket One, aperta al pubblico dalle 9:15 alle 13 e dalle 16:30 alle 20 e presso i rivenditori del circuito GO2 reperibili a questo indirizzo https://www.go2.it/rivenditori