Incendio alla “Urciuoli”: si apre il capitolo del disastro ambientale

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AVELLINO- A Contrada Giacche nell’aria c’è ancora l’odore acre dei materiali di plastica e combustibili che per almeno otto ore hanno scatenato una vera e propria Apocalisse nell’area di migliaia di metri quadri della Urciuoli Demolizioni. Otto ore di lavoro ininterrotto per le squadre dei Vigili del Fuoco che sono giunte sul posto poco dopo le venti, quando le fiamme alte fino a venti metri si sono sprigionate dalla massa di vetture sistemate all’interno dell’area. Una notte da incubo anche per le decine di residenti della contrada atripaldese. Chiusi in casa, con l’Inferno alle loro porte. Quello che temono di più, ora, è che la coltre di fumo nera, quel serpente di fuoco e materiale pericoloso che ha sovrastato tutta la zona fino alle quattro di ieri mattina, possa lasciare segni più gravi del vero e proprio cimitero di macchine annerite che ieri mattina sono state riprese dall’alto con un drone dal fotografo Luca Garfner. Niente allarmi, ma neanche sottovalutare. Per questo ieri mattina sul posto sono immediatamente intervenuti per i rilievi del caso sia il personale dell’Arpac di Avellino che quello dell’Asl. Il timore è che nell’aria possano restare tracce di materiali combusti, diossina in particolare, anche se in misura ridotta, ma più rischio dai materiali bruciati da copertoni, pezzi di plastica e soprattutto dal carburante. Proprio per questo motivo il personale dell’Arpac ieri mattina hanno effettuato sia campionature all’interno dell’area che è andata in fiamme, sia all’esterno. Campionature e rilievi che saranno immediatamente oggetto di analisi dai laboratori provinciali dell’Arpac. Anche perchè a sollecitare una veloce risposta da parte degli organi competenti, anche per tranquillizzare i residenti della zona e adottare le misure necessarie ad un eventuale intervento di messa in sicurezza dell’area dove è avvenuto il disastroso incendio di ieri. Nella cosiddetta area di ricaduta del fumo si dovrà verificare la presenza di ipa (idrocarburi policiclici aromatici), furani e benzodiazepine. La circostanza che ci sono almeno cento auto finite in fiamme, potrebbe aumentare ul livello di questi materiali. Ma si attende che l’Arpac dia i suoi risultati, prima di correre ai ripari. Già nella mattinata di ieri il Prefetto di Avellino Carlo Sessa ha incontrato il comandante provinciale dei caschi rossi Alessio Barbarulo, che ha coordinato per tutta la notte gli interventi di spegnimento e prima messa in sicurezza dell’area. Poi sulla vicenda si è discusso anche nell’ambito del Comitato Provinciale per la sicurezza pubblica che si è svolto a Palazzo di Governo in mattinata. E dopo il terribile incendio, è arrivata anche il primo provvedimento da parte del Comune di Atripalda a tutela della salute. Ieri mattina il Sindaco Spagnuolo ha emesso un provvedimento di divieto al consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati nel territorio della città del Sabato. Lo stesso evidenzia che l’agenzia ARPAC del Dipartimento di Avellino ed il Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda ASL Avellino, competenti per il territorio in questione, stanno provvedendo ad effettuare gli opportuni rilevamenti ambientali. E’ ritenuto altamente probabile, continua l’ordinanza, un accumulo di sostanze inquinanti ed è per questo motivo che in via cautelativa, al fine di prevenire i problematiche igienico sanitarie, viene espressamente indicato il divieto, a partire da ieri, al consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati nel territorio di Atripalda.