Industria italiana Autobus: “Bene nuovo soggetto industriale, ma non vengano meno i soci pubblici”

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Nell’incontro tenutosi oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Direzione di Industria italiana Autobus ha spiegato che ci sono molti ordinativi acquisiti e che dovrebbe essere possibile incrementare la produzione.
“Ci è stato detto – afferma la Direzione dell’IIA – che sarebbe stata intrapresa una collaborazione commerciale col gruppo Caetano, a sua volta partecipato da Toyota e forse interessato in prospettiva a entrare anche nella compagine societaria. È stata infine smentita la voce di progetti di esternalizzazione della produzione.
Invitalia ha dichiarato di aver già provveduto a ricapitalizzare e a rifinanziare IIA e più in generale di essere pronta a fare la propria parte a fronte di una gestione oculata della azienda. Da altro punto di vista ha informato che al momento sussistono molteplici manifestazioni di interesse per IIA.
Come sindacato abbiamo espresso la nostra preoccupazione per i ritardi produttivi che potrebbero portare non solo al pagamento di penali ma anche alla rescissione dei contratti. Chiediamo di conseguenza maggiore confronto sul piano industriale e soprattutto un intervento da parte dei soci pubblici per salvare una situazione prima che sia troppo tardi.
Quanto ai possibili interessamenti da parte di investitori, siamo favorevoli all’arrivo di un socio industriale ma chiediamo che i soci pubblici non si disimpegnino ed anzi accompagnino il processo di rilancio anche in termini finanziari.
Al Ministero diamo atto di aver sostenuto IIA nelle sue esigenze di liquidità attraverso Invitalia ma chiediamo un ulteriore sforzo accompagnato da un vigile interessamento, al fine di verificare che le immissioni di liquidità possano davvero garantire il rilancio.
In questa fase di annunciata espansione del trasporto pubblico sarebbe imperdonabile perdere un patrimonio industriale nazionale quale è Industria italiana Autobus. Occorre un intervento del Governo per sventare il rischio paradossale di naufragio di una impresa in mano pubblica che lavora per il pubblico e per giunta in un comparto di pubblica utilità”.