Infrastrutture, da Avellino l’Irpinia e il Sud rilanciano sulla mobilità

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AVELLINO- L’area vasta di Avellino è pienamente investita dalla questione infrastrutture e dalla opportunità del Pnrr: il vicepresidente della Provincia e sindaco di Montoro, Girolamo Giaquinto, parla dei tempi, della burocrazia, gli impedimenti della pianificazione. “Avellino città aperta, servizi e mobilità” è il tema del convegno organizzato dalla Svimar e dall’associazione Insieme per Avellino presso l‘ex carcere Borbonico e moderato dal direttore del Quotidiano del Sud, Gianni Festa. Per il sindaco Gianluca Festa, Avellino è una città che offre servizi:«Abbiamo avviato una mini-rivoluzione, guardando avanti. Da settembre partiremo con corsi in presenza realizzati dall’università di Fisciano». Mobilità: Festa ricorda la decisione di eliminare il terminal bus dal centro cittadino. Ora si sta prevedendo un terminal bus nell’area della stazione ferroviaria. La visione è mancata negli anni passati. Tutto da organizzare oggi. Lo spopolamento, le infrastrutture, l’alta velocità, gli argomenti al centro: Giuseppe Grezzi, in video collegamento, assessore alla mobilità di Valencia, originario della provincia di Potenza, si identifica negli stessi problemi: l’alta velocità c’è in Spagna, ma i collegamenti secondari non sono stati attivati. Creare una grande collaborazione di tutti i Sud d’Europa, lungo il corridoio mediterraneo». Il deputato irpino Tony Ricciardi, anche lui in collegamento, ritiene che va ripensato il tema della mobilità, in termini di «ragnatela di collegamenti. Queste battaglie sono di appartenenza territoriale, non partitica». Carlo Sibilia, ex deputato del M5Stelle, si chiede perché non far funzionare le cose che già esistono. Sì alle grandi infrastrutture, ma anche organizzazione sulle cose più elementari, come gli orari autobus alle fermate Air. Grande area urbana è il luogo dal quale partire, incalza Francesco Todisco: «La grande città di Avellino, ovvero comuni contermini, devono pensare sotto un’unica amministrazione in termini di servizi. Il collegamento all’Alta velocità, poi, è una necessità che deve trovare una sintesi nel miglior tracciato possibile, con uno studio di fattibilità oltre tutti i lamentismi». Il deputato Gianfranco Rotondi ritiene complesso il tema: «Intanto ripensare la collocazione strategica di Avellino è un approccio positivo, la città si trova a mezz’ora dall’alta velocità, tra Stazione Hirpinia e Salernitano. Significa che va legato quel che c’è a quel che ci serve. Se riusciamo, tema che porrò al Governo, il lavoro da remoto è risorsa utile per restituire forze lavoro alle realtà di provenienza. L’Alta velocità: non credo a grandi prospettive per la stazione di Avellino. Ma cambierà gli equilibri della provincia, assieme alla stazione Hirpinia: temi da affrontare e legare al Pnrr. Fiducia nel ministro Fitto, che punta sulla concentrazione delle risorse. Spero in un linguaggio unitario, rinunciando alle bandierine, forse possiamo cogliere l’occasione del Pnrr soprattutto sui temi di questa sera».

La Regione chiamata a fare la sua parte

Insieme per Avellino e l’Irpinia e la Svimar (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne) organizzano hanno posto all’attenzione pubblica e delle istituzioni locali, regionali e nazionali, la questione della mobilità e dei servizi nella Città di Avellino e nelle aree interne. Il presidente della Svimar, Giacomo Rosa, ha rilanciato: «Cogliere le opportunità e le idee, sensibilizzare le istituzioni, per agganciarci all’Alta velocità, attraverso le reti già esistenti sul territorio, come la Avellino-Salerno, e la Avellino–Rocchetta Sant’Antonio, grande battaglia, questa, condotta da Inlocomotivi con Pietro Mitrione» presente anche lui al convegno. La serata è stata dedicata a Mario Salzarulo, grande protagonista delle aree interne, scomparso recentemente in un incidente stradale. Presente in sala il fratello Rodolfo, ex sindaco di Lioni. Andres Cignarella, della Svimar, in video collegamento, ricorda la Avellino-Rocchetta-Lacedonia, proponendo di potenziare il suo funzionamento, perché l’Irpinia diventi polo attrattore, e disegna la rete ideale ferroviaria che porterebbe a inediti sviluppi sui territori. «Quel che serve è la volontà politica», incalza, riferito alla Regione. Il sindaco di Eboli, Mario Conte, affronta il tema dell’alta velocità, che investe il suo territorio: «Serve una classe dirigente che sappia battersi, quindi concentrarsi sulle esigenze dei territori, e mettere in rete il territorio, come la ferrovia Eboli-Calitri. La Regione, qui assente, ce l’ha un progetto complessivo della mobilità in Campania, per la sanità, per lo sviluppo?». E’ stato Rodolfo Salzarulo a sottolineare altri aspetti: «Non abbiamo linee di connessioni. Se usiamo il Pnrr, siamo sulle soglie dello sviluppo. Quanto alle reti ferroviarie, con il Cresm di Mario Salzarulo si era realizzato un piano di fattibilità per il collegamento della Avellino-Rocchetta alle aree industriali irpine. Gino Anzalone lo diede a Necci, poi non se ne è fatto più nulla. Una doppia polemica tutta interna al Pd. Questo è stato il destino delle aree industriali, questa è la fine dell’Ofantina, mai terminata. Ora batterci per superare l’attualità».
La mobilità è però anche giustizia sociale, quella negata dall’istituzione cittadina, questa è la denuncia che proviene dal mondo dei disabili con Giovanni Esposito. Pasquale Luca Nacca assicura che saranno capitoli che verranno sicuramente affrontati. Fabio Galetta, anche lui della Svimar, incita alla mobilitazione per le regioni meridionali.