Infrastrutture e trasporti, dalla Regione campania riflettori puntati sui fondi Ue per l’Italia

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“Pnrr regionale, strategie di pianificazione e programmazione delle infrastrutture di collegamento alla rete nazionale”: questo il titolo del seminario, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno e tenutosi ieri  presso il Grand Hotel Salerno. Al seminario  hanno preso parte  Raffaele Tarateta, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Salerno, il  sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, il  presidente della provincia di Salerno Franco Alfieri, il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Vincenzo Loia, il Presidente della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano, il segretario generale dell’autorità di sistema portuale Giuseppe Grimaldi, il presidente Ance regionale Campania Luigi Della Gatta,e i presidenti degli Ordini degli ingegneri delle province di Avellino, Benevento, Caserta e Napoli, Giovanni Acerra, Ivan Verlingieri, Carlo Raucci e Gennaro Annunziata. A concludere l’incontro a Luca Cascone, consigliere regionale della Campania e presidente della IV commissione consiliare (urbanistica, trasporti e lavori pubblici) e a Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania.

Le azioni prioritarie da pianificare e implementare saranno rivolte principalmente a: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica (i cosiddetti collegamenti di ultimo “miglio”);digitalizzare e potenziare la logistica i sistemi urbani del traffico e della mobilità, nonché migliorare l’efficientamento energetico e ambientale delle aree retro portuali e industriali appartenenti alle Zes; incrementare la resilienza e la sicurezza delle infrastrutture di accesso ai porti.

Riflettori puntati, dunque, su una moderna rete dei trasporti del settore economico-commerciale e delle città è fondamentale per la crescita di un paese. A tal scopo, occorre necessariamente agire con prontezza e competenza per trovare beneficio nella spesa degli oltre 2 miliardi di euro di risorse stanziate dall’U.E. per l’Italia. Gli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Campania ammontano a 630 milioni di euro per interventi infrastrutturali di sviluppo dei collegamenti delle aree Zes con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Ulteriori 1,2 miliardi di euro sono riservati ai più importanti porti del Mezzogiorno.

« Noi abbiamo lavorato  afferma Cascone -in questi anni – facendo uno straordinario lavoro di programmazione. Abbiamo fatto di più: abbiamo analizzato le diverse fonti di finanziamento, ad esse ci siamo appoggiati per non perdere un’occasione che fosse una e le abbiamo usate dentro una visione complessiva strategica dello sviluppo infrastrutturale, economico e della mobilità regionale. Oggi abbiamo un quadro preciso del fabbisogno infrastrutturale dell’intera Regione, il che ci consentirà a breve di conseguire fondamentali obiettivi di attrattività del territorio, sviluppo per le imprese e benessere per i cittadini. Questo significa essere affidabili sull’oggi e sul futuro, saper dare certezze ad imprese e cittadini».

Per le strade regionali e provinciali   oltre 1.050 milioni di euro investiti per 300 cantieri programmati in tutta la Regione, per 230 (il numero cresce di giorno in giorno) dei quali sono già  stati emessi i decreti di ammissione a finanziamento, funzionali all’apertura dei cantieri. L’attuazione del Piano relativo agli interventi stradali in Regione Campania procede in maniera spedita: il 60% dei cantieri ammessi a finanziamento coincide con le richieste che gli enti locali hanno avanzato, questo per dire come sia vera la relazione tra la Regione e tutti gli attori.

Intanto il vicegovernatore  Bonavitacola  ha posto l’accento sulle risorse per i bsadi delle opere infrastruttiurali.«Senza l’aggiornamento dei prezzi non si possono fare le gare. Non si può conseguire la decadenza dal finanziamento perché non si è negligenti, ma siamo in attesa che il Governo batta un colpo e abbiamo sollecitato che questo avvenga. Abbiamo chiesto, infatti, un differimento di termini che comporterebbero la decadenza di finanziamenti di importanti opere strategiche, non perché ci sono da giustificare ritardi degli enti locali e delle regioni, ma perché il Governo si era impegnato a dotare questi interventi di risorse aggiuntive che si sono rese necessarie dall’aumento di costi».