E’ in libreria dal 3 luglio il volume dell’ex magistrato antimafia di
Palermo ANTONIO INGROIA, con Pietro Orsatti, intitolato “Le
trattative. Dal sistema criminale alla trattativa Stato-mafia.
Ventisei anni di attacchi ai pm e di ricerca della verità”, edito
da Imprimatur. Prefazione di MARCO TRAVAGLIO e introduzione dell’ex
capo della Direzione nazionale antimafia FRANCO ROBERTI. _
“Il collaboratore Vincenzo Calcara sul fronte trapanese raccontò a
Borsellino del progetto di attentato che era stato organizzato qualche
anno prima quando lui era a Marsala, tra l’altro un progetto di
attentato era previsto nei miei confronti, come a dire: io ero il
candidato di riserva, se non riuscivano a uccidere Borsellino,
uccidevano me. BORSELLINO UNA VOLTA MI DISSE CHE QUESTO ANDAVA
SICURAMENTE A MIO MERITO, MA FORSE IN REALTÀ STAVO COMINCIANDO UN
PO’ TROPPO PRESTO, perché io a quell’epoca AVEVO SOLO
TRENT’ANNI, mentre lui la scorta la aveva avuta intorno ai
quaranta…”.
Sono le parole dell’ex magistrato antimafia di Palermo Antonio Ingroia
che, nel suo ultimo libro _“__LE TRATTATIVE__. Dal sistema criminale
alla trattativa Stato-mafia. Ventisei anni di attacchi ai pm e di
ricerca della verità”_, racconta in prima persona come è nato uno
dei processi più importanti d’Italia.
PER 27 ANNI INGROIA HA AVUTO LA SCORTA. Nei primi giorni di maggio,
QUESTA TUTELA GLI È STATA TOLTA, nonostante il lavoro svolto per
contrastare la criminalità organizzata. È stato lui l’iniziatore
delle indagini sulla trattativa Stato-mafia, concluso ad aprile in
primo grado con pesanti condanne. “La mafia e i poteri che colludono
con la mafia non dimenticano”, ha detto il magistrato NINO DI MATTEO
sottolineando come la scorta, per Ingroia, sia ancora estremamente
utile.
Nel suo libro, Ingroia traccia un quadro completo di quel pezzo di
storia a cavallo tra la Prima e la Seconda Repubblica, quando PEZZI
DELLO STATO SONO SCESI A COMPROMESSI CON I CAPI DI COSA NOSTRA. L’ex
magistrato, ora avvocato, racconta l’ascesa politica di BERLUSCONI.
“Forza Italia – scrive Ingroia – costituì, ancor prima di
nascere, un punto di ‘interesse politico’ per Cosa nostra”. Racconta
le difficoltà di portare avanti le indagini nella procura di Palermo
e, durante LA STAGIONE GRASSO, i tentativi di ‘normalizzazione’ ogni
volta che le inchieste toccavano la politica.
Ingroia non fa sconti, racconta in modo diretto e ricostruisce i pezzi
di un puzzle che per troppo tempo sembrava impossibile da ricomporre.