Intrecci, itinerari narrativi e filosofici nei borghi d’Irpinia

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Si fa riflessione sul nostro tempo, a partire dagli interrogativi che pone la filosofia, il festival “Intrecci: itinerari narrativi e filosofici nei borghi d’Irpinia, in programma il 30 settembre /1 e 8 ottobre  nel cuore dell’Irpinia. Tre giornate di incontri con filosofi e letterati per ridurre la distanza tra la specificità dei linguaggi secondari e il parlato della quotidianità,  cogliendo spunti di riflessione sull’Attuale.                                                                                       Il progetto guarda soprattutto alla cultura dei luoghi, come recupero delle Radici, del senso di co- appartenenza, comunità, con uno sguardo  aperto al molteplice, ad intersecare e accogliere i differenti linguaggi comunicativi: uno di questi linguaggi è quello filosofico, che prediligiamo per il suo essere così  vicino al qui e all’Altrove.  Intrecci  porta in scena i tesori d’Irpinia: le eccellenze del territorio, le sue specificità saranno raccontate attraverso itinerari culturali, enogastronomici e narrativi dei luoghi.  Ad aprire il festival – a Sant’Angelo all’Esca, il 30 settembre, alle 17, al ristorante La Veduta – dopo i saluti istituzionali, con la pregevole presenza del Provveditore agli Studi di Avellino, Fiorella Pagliuca, Giuseppe Acocella, con una lectio dedicata a “ Francesco de Sanctis e la nuova Irpinia: una filosofia politica nata nei borghi irpini” e  Roberto Finelli, con una lectio su “ La mente umana e le tecnologie digitali”. Il 1 ottobre, a Chiusano Di San Domenico- Palazzo Dafne – Marco Tarchi , alle 17, terrà una lectio magistrali su “ Le sfide dell’identità” mentre Daniela Calabrò consegnerà una lectio dal titolo “ Della Bellezza e della Cura”. Domenica 8 ottobre, alle 10, al Teatro Comunale “Buono”di Luogosano, Diego Fusaro relazionerà su “ Difendere chi siamo: le ragioni dell’identità”. Sempre domenica 8 ottobre, a Taurasi, alle ore 17, nel Teatro Marchionale, Roberto Esposito  terrà una lectio magistralis su “ Crisi, catastrofi e nuove speranze” . Le conclusioni del festival sono affidate all’Assessore al Turismo della Regione Campania, prof. Felice Casucci, che sarà presente a Taurasi.                                                                           

A caratterizzare il festival sarà anche una rassegna fotografico/narrativa “ Memoria è Radici”, dedicata alla narrazione di un personaggio – nativo del luogo- emigrato negli Stati Uniti negli anni ’30. “La storia di Celeste” è un progetto che  si inserisce in un programma di più ampio respiro – in linea con il progetto Pnrr del Ministero degli Affari Esteri Il Turismo delle Radici. Una strategia integrata per la ripresa del settore del Turismo,  nell’Italia post Covid 19” , organizzata  per il 2024 “Anno delle radici italiane” occasione  di richiamo per i discendenti  degli emigrati italiani nel mondo. L’obiettivo è quello di proporre ai quattro Comuni  interessati,  eventi che richiamino i discendenti degli italiani nel paese dei progenitori, riannodando-cosi-il legame con le proprie radici e creando una sinergia pubblico /privato con delle offerte pensate per incentivare il turismo di ritorno. Si creerà, così, un circuito di interscambio che potrà favorire la rigenerazione del turismo, attraverso il racconto dei luoghi e delle persone.                                                                                  Alla narrazione della genealogia familiare si affiancheranno la narrazione della Storia locale e la messa in scena di tipicità ed eccellenze del settore agroalimentare e  vitivinicolo. Ogni Comune aderente al progetto, avrà una sua storia da raccontare, sarà l’occasione per veicolare il brand Irpinia tra cultura, musica ed enograstronomia nel segno di Greco, Fiano e Taurasi

Un viaggio emozionale e culturale nel cuore dell’Irpinia: nei borghi di  Sant’Angelo all’Esca, Chiusano Di San Domenico, Luogosano e Taurasi. Dalle colline su cui – si narra – si innalzò un tempio a Cerere per la floridità delle messi, alla maestosità del Monte Tuoro e alle foci dell’acqualemma. Dal locus sani – che rigenera spirito e corpo –  a un calice di Taurasi , in cui è racchiusa tutta la fatica e la bellezza di una Terra magica, in cui è possibile riconoscere le vestigia di un’antica stirpe guerriera fiera, indomita: la gens  irpina.  L’idea del festival nasce da uno studio sugli scritti di Paolo Raffaele Troiano, filosofo nativo di Sant’Angelo all’Esca(1863/1909) professore di filosofia Morale all’Università di Torino. A Troiano fu dedicato un Convegno Nazionale di Studi , svoltosi a Sant’Angelo all’Esca, Patrocinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e inaugurato dal compianto filosofo Antimo Negri e dagli ultimi discendenti del filosofo.  Gli Atti del Convegno – presentati nell’Aula consiliare del Comune di Sant’Angelo all’Esca- sono raccolti  nella collana di Studi Meridionali del Centro Studi Guido Dorso di Avellino.

Il festival , promosso da Elis Aps, ha il Patrocinio della Regione Campania, Provveditorato agli Studi di Avellino, Università Giustino Fortunato, Unpli Regione Campania, Pro Loco Sant’Angelo all’Esca, Comuni di Chiusano Di San Domenico, Luogosano, Sant’Angelo all’Esca, Taurasi., Tenuta Cavalier Angelo Pepe.