AVELLINO- Al Comune di Avellino non si ferma nemmeno la polemica relativa all’ordine del giorno del Consiglio dell’altro giorno, il progetto del nuovo Stadio. Dopo che l’opposizione si è vista respingere 16 emendamenti, si dice pronta anche a passare alle vie legali. Lo sottolinea il consigliere Nicola Giordano, proponente della maggior parte degli emendamenti che- ricorda “avevano lo scopo di equilibrare gli interessi pubblici con quelli privati. Con l’approvazione della pubblica utilità così come fatto della maggioranza, sembra più la realizzazione di un mega centro commerciale da 26.000 mq con annesso stadio presentato dal patron della Società US Avellino Angelo Antonio D’Agostino , principale alleato politico di Festa. Una concessione a titolo non oneroso del diritto di superficie per 90 anni; esonero totale del pagamento delle imposte Imu e Tari sia sulla parte sportiva che sulla parte commerciale per 90 anni; esonero totale del pagamento degli oneri di urbanizzazione. .Ed ancora rinuncia ai benefici derivanti dai ricavi previsti per pubblicità, produzione di energia dall’impianto fotovoltaici a farsi, ribasso per le opere edili circa 33 milioni di euro affidati senza gara al proponente.
Questa non è un’opera pubblica è un regalo. E’ tempo che altre istituzioni si facciano carico di verificare lo scempio di questa amministrazione
Incalza anche il consigliere di Avellino Prende Parte, Francesco Iandolo. “Non è in discussione se Avellino abbia bisogno di un nuovo Stadio- dice in premessa- È in discussione se lo Stadio proposto serva davvero ad Avellino – ammesso che si tratta di un grosso Centro Commerciale con uno stadio all’interno. Al di la dei tanti legittimi dubbi abbiamo provato a fare qualche mozione per rimarcare la pubblica utilità di un’opera che per come è presentata, a leggere i documenti, oggi è davvero marginale. Ed esempio sul Canone annuo a favore delle strutture sportive cittadine, il consulente Amatucci insiste sulla “scelta politica” di prevedere un pagamento di un canone annuo (280.000/320.000 ) che ho proposto venissero vincolato alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture sportive cittadine per favorire lo sviluppo dello sport di base.
Poi le giornate di utilizzo dello Stadio a disposizione del Comune che è e resterebbe il proprietario del bene. Come in ogni convenzione di questo tipo è previsto che il proprietario possa disporre dell’utilizzo del bene per alcune giornate all’anno, senza che queste possano essere compensate dal canone e anche organizzando eventi a pagamento per incassare i biglietti. Bocciata anche la proposta di una Commissione interna di controllo”.