L’8 marzo in città nel segno del cinema. Dall’omaggio a Godard dello zia Lidia alla prima di Visioni con “Un bel mattino”

0
525
E’ un doppio appuntamento con il cinema quello in programma l’8 marzo, in occasione della festa delle donne, nel capoluogo. Un doppio sguardo per comprendere l’universo femminile tra passato e presente. Lo Zia Lidia Social porta avanti il suo viaggio dedicato a Godard con “La donna è donna”, in programma alle 18 al Circolo della stampa. Era lo stesso Godard a sottolineare in numerose interviste come si trattasse del “Il mio primo vero film, come lo è Jules et Jim per Truffaut. Del resto, ne avevo scritto il soggetto prima di A bout de souffle; ma allora lo realizzò de Broca. Di tutti i film che ho fatto, è quello che mi somiglia di più. L’ho seguito tenendo conto di tutto: delle parole, delle virgole… Mi basavo su di esso per scrivere i dialoghi per le riprese. Leggevo: “Lei esce di corsa”, e mi dicevo: “Che cosa farà, che cosa vedrà? Dei vecchi per la strada? Bene, sarà questa la mia giornata di lavoro”.  Il film è un tributo alla commedia musicale americana ed uno dei film più importanti della Nouvelle Vague
Al via al cinema Partenio anche la rassegna “Visioni” promossa dal Centrodonna e Quaderni di Cinemasud. L’8 marzo si parte con “Un bel mattino” per la regia di Mia Hanse Love. L’incontro casuale con un vecchio amico, Clément, si trasforma per Sandra in una relazione appassionata.
Clément però è sposato e Sandra non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe. Quel nuovo sentimento improvviso si scontra con la realtà e la malattia degenerativa di suo padre, un insegnante di filosofia che vive solo e ha bisogno di cure costanti. A caratterizzare la pellicola la contrapposizione tra il sentimento forte che nasce e una vita che muore.
Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards.“Interroghiamo, per capire il nostro tempo – si legge nella presentazione del Centrodonna – i registi che fiutano il vento nuovo e come rabdomanti sentono l’acqua dove per gli altri non c’è. Nel nostro caso chiediamo al cinema parole nuove per prepararsi al futuro, seguendo tracce  che già ci sono e che dobbiamo solo immaginare per poterle trovare”.