“La Costituzione sia il nostro riferimento. Trasmettere questi valori ai giovani” l’appello di Spena nella festa del 25 aprile

Il monito di Capobianco: difendere il paese da chi minaccia la democrazia

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“La Costituzione deve essere il nostro riferimento, il quadrato nel quale dobbiamo muoverci. Ma è importante trasmettere questi valori ai giovani perchè siano loro i veri custodi di libertà e democrazia”. E’ l’appello lanciato dal prefetto Paola Spena nel corso delle celebrazioni del 25 aprile in via Matteotti. “Questa festa – prosegue Spena – come ha ben sottolineato il presidente della Repubblica, è innanzitutto una festa della memoria. Sono sempre meno le persone che hanno vissuto quelle pagine indimenticabili della nostra storia, ecco perchè dobbiamo trasmettere questi principi alla nuove generazioni. Di qui la scelta di coinvolgere gli studenti in un approfondimento sul 25 aprile, per capire cosa provano e come vivono questa festa. Ho compreso, leggendo i loro testi, che hanno ben chiari i valori di libertà e uguaglianza, fondamento della nostra Costituzione, valori che vanno tutelati e trasferiti. Coinvolgere le nuove generazioni aiuta a coltivare la memoria di una data spartiacque nella nostra storia, raggiunta grazie al contributo di Padri Costituenti di varia ideologia che avevano voglia di costruire paese nuovo, un paese che tutelasse i diritti di tutti. Ci hanno lasciato una Costituzione che incarna un patrimonio di valori condivisi da tutelare per difendersi da derive autoritarie”. Spiega come “fondamenta del paese sono l’uguaglianza, la solidarietà. economica e sociale, coesione e cooperazione in cui dobbiamo riconoscerci tutti”

Parole che ritornano nel discorso del presidente dell’Anpi Giovanni Capobianco “Il nostro impegno deve essere quello di difendere la Costituzione dai continui attacchi ai quali è sottoposta”. Capobianco ricorda il sacrificio dei combattenti della Resistenza, tra cui diecimila donne “Un disegno completato con il 25 aprile e poi affidato ai Padri Costituenti. Il miglior modo per onorare il loro sacrificio è mobilitarsi in difesa della Costituzione contro lo scempio e lo scippo di cui rischia di essere oggetto. Penso alle continue violazioni dei principi costituzionali, come quello che vieta la riorganizzazione del Partito fascista. O ancora la legge sul regionalismo differenziato o l’invio di armi in Ucraina sono. Si viola la Costituzione anche quando si vieta il diritto d’asilo a chi è in fuga dalla guerra o non si garantisce un lavoro dignitoso ai giovani. Dobbiamo essere i custodi dei sacrifici dei nostri padri e possiamo farlo solo indignandoci”

Il sindaco Gianluca Festa spiega che “E’ fondamentale tutelare il patrimonio di ideali che abbiamo conquistato. Dobbiamo ringraziare i tanti eroi che hanno scelto da che parte stare e hanno combattuto per consegnarci diritti. Il 25 aprile è un valore che dobbiamo affermare ogni giorno, scegliendo sempre da che parte stare”.

Quindi spazio alla cerimonia con lo schieramento del Reparto di formazione, la sfilata delle Autorità, del Medagliere dei Combattenti e Reduci e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il Gonfalone della Città di Avellino, decorato con Medaglia d’Oro al Valore Civile e Medaglia d’Oro al Merito Civile, e il Gonfalone della Provincia e la deposizione della Corona e la Guardia d’Onore al Monumento ai Caduti. A partecipare alla cerimonia il presidente della Provincia Rino Buonopane, il procuratore Domenico Airoma, il vicario don Pasquale Iannuzzo. Presenti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, il consigliere regionale Vincenzo Ciampi, i parlamentari Gianfranco Rotondi e Michele Gubitosa e numerosi primi cittadini. Ad assistere alla cerimonia anche tanti cittadini comuni. Ad eseguire l’inno nazionale gli allievi del Cimarosa. Con le note di Bella Ciao che partono al termine delle celebrazioni, intonate dai più giovani.

Bilancio positivo anche per le iniziative promosse dalla Rete per la pace. Dalla passeggiata antifascista per deporre fiori in ricordo dei combattenti, a partire dalla sosta intitolata a Giacomo Matteotti, al pranzo sociale fino al confronto sul volume di Annibale Cogliano “Cianciulli e l’Irpinia pacifista”. E’ Franco Fiordellisi della Cgil a ricordare “che il 25 aprile è divisivo solo per chi non è antifascista, l’antifascismo è vita e deve guidare ogni nostra azione”.