“La gonna è troppo corta, qualcuno fraintende”, scoppia il caso alla caserma Berardi

iIL sindacato italiano autonomo militare organizzato S.I.A.M.O. ESERCITO comunica quanto segue: "Una affermazione sessista e discriminatoria inaccettabile e che non può passare inosservata”

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Soldatesse, non dovete accorciare le divise: se mostrate il sedere, qualcuno fraintende…” «Se mostrate il fondoschiena in un ambiente ad alta densità maschile si rischiano fraintendimenti»

Sarebbero le parole pronunciate dal Sottufficiale di Corpo del 232º Reggimento Trasmissioni di Avellino stanno facendo il giro del Paese, provocando non poca indignazione.

La denuncia pubblica arriva da parte del sindacato italiano autonomo militare organizzato S.I.A.M.O. ESERCITO, che riporta i fatti che sarebbero accaduti nella struttura militare di Avellino.

Il Sottufficiale avrebbe ripreso una soldatessa per la sua “non corretta forma” di indossare la divisa “Una affermazione sessista e discriminatoria inaccettabile e che non può passare inosservata”, denuncia il sindacato.

“Sebbene il T.U.O.M. all’art. 720 co. 3 – si legge ancora nella nota stampa – sancisca che il militare non deve in alcun caso modificare o alterare l’uniforme, le parole che il Sottufficiale di Corpo ha utilizzato per, presumibilmente, ribadire la succitata norma, non solo rivelano una mentalità retrograda, ma anche una mancanza di rispetto per le donne che servono nella sua unità. Inoltre, in un momento in cui la parità di genere e il rispetto delle diversità sono temi centrali nella società, è deplorevole che esistano ancora persone che non comprendono l’importanza di questi valori”.

“Questa O.S. – continua – ritiene che il Comando del Reggimento abbia il dovere di tutelare la dignità e la professionalità di tutti i suoi effettivi, indipendentemente dal genere; pertanto, chiediamo che il Sottufficiale di Corpo si scusi pubblicamente per le sue parole sessiste e discriminatorie e che il Comando del 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino introduca tutti gli accorgimenti necessari a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutte le donne che vi lavorano”.

“Inoltre – conclude – invitiamo tutti a riflettere sulle conseguenze delle dichiarazioni effettuate dal Sottufficiale, al fine di lavorare insieme per creare un mondo in cui le donne possano essere libere di essere sé stesse senza temere di essere giudicate o discriminate. Un evento di questo genere, deve necessariamente portare i Comandanti a tutti i livelli a riflettere sulla responsabilità in capo ad ognuno di loro, al fine di promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo per tutti i suoi effettivi”.