La Lega e il sostegno dei cattolici

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Perché il cattolico e, a maggior ragione, il credente, che va in Chiesa tutte le domeniche e ascolta le omelie del celebrante vota la Lega di Salvini? Il dibattito si è acceso, in questa ultima settimana, dopo un titolo a tutta pagina di Repubblica “Cattolici tra il Papa e Salvini”.
Il dibattito, che da tempo si svolge tra politici, giornali, social e salotti televisivi, si è improvvisamente infuocato. Quello del voto alla Lega di Salvini non è un problema da poco e continua ad agitare le coscienze dei fedeli dopo il rompete le righe della Chiesa e la fine dell’unità politico-confessionale dei cattolici che si ritrovavano nella Democrazia cristiana, erede del popolarismo di don Sturzo. Anche se oggi i fedeli sono lasciati liberi dal confessionalismo religioso, all’insegna del “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”, purtuttavia non dovrebbero mai venir meno ai “comanda – menti” e agli insegnamenti del Vangelo. Il primo comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso” è il fondamento e il vademecum del credente, e non è il solo. La carità, la tolleranza, la solidarietà, l’aiuto ai poveri, agli emarginati, la comprensione e la tolleranza per i diversi ne costituiscono un necessario corollario. Anche se la politica non si deve confondere con la fede religiosa, il buon cristiano non dovrebbe mai dare il proprio consenso a quei partiti che violano palesemente e clamorosamente tali principi e la Lega di Salvini li viola palesemente e clamorosamente non solo mettendo in atto una politica, cinicamente disumana e immorale contro gli immigrati. La chiusura dei porti, il divieto di salvarli in mare se stanno affondando, il metterli fuori legge, non integrandoli e costringendoli ai margini della società, ma anche disprezzandoli e istillandogli contro l’odio dei “penultimi” al grido di “prima gli italiani” sono il frutto di norme ingiuste ed incivili contro il diritto della persona nella considerazione, falsa, di una emergenza immigrazione che non c’è e, comunque, astenendosi da trovare accordi in Europa per superare il trattato di Dublino e trovare una soluzione condivisa in una politica europea che assuma la responsabilità collettiva del fenomeno. Senza alcuna forma di carità cristiana, anzi con cinismo blasfemo (baciando il Rosario, brandendo il Crocefisso e invocando la Madonna) Salvini si rivolge agli stessi cattolici parlando alla pancia invece che alle menti. Stesso trattamento usa contro i Rom, i diversi, istigando all’odio sociale, armando i privati e consentendo loro licenza di uccidere per (il)legittima difesa anche quando oggettivamente non è in pericolo la loro vita, strumentalizzando una percezione della paura per la propria sicurezza che tutte le statistiche indicano esagerata per una costante diminuzione dei reati. Molte norme dei Decreti sicurezza vanno contro i valori di una superiore giustizia, contro la stessa Costituzione, le leggi e le convenzioni internazionali e del mare. Contro queste leggi, ingiuste ed inumane, è lecita la disubbidienza civile come ha fatto la Capitana Carola Rackete della Sea Watch. Salvini tenta di dividere la Chiesa solleticando i più bassi istinti individualisti dei più poveri e “semplici” di spirito. Padre Sorge ricorda che anche la Chiesa, in un primo momento, si mostrò tiepida e tollerante sulle leggi razziali anche se subito dopo ne riconobbe la ferocia inumana e criminale. Papa Bergoglio sta cercando di schierare la Chiesa, tutta la Chiesa, a favore dei migranti nel principio che la fede cristiana è testimonianza di carità. Non è questione di rifondare la DC o di dar vita ad un nuovo partito di ex popolari e centristi come vorrebbe fare De Mita. Allo stato dei fatti o si sta con la destra, sovranista e populista e conservatrice o si sta con la Chiesa di Papa Bergoglio. Noi stiamo con Papa Bergoglio perché ci sforziamo di essere buoni cristiani, anche se peccatori!

di Nino Lanzetta