La politica del “prima gli italiani”

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Nell’ultimo anno in Italia gli episodi di antisemitismo e di razzismo sono aumentati. E anche gli episodi di violenza nelle periferie. Solo nell’ultima settimana a Centocelle è stato dato fuoco alla libreria “La pecora elettrica” e ad una birreria. I seguaci di Casa Pound si stanno “istituzionalizzando nell’estrema destra della Meloni.  Sono i segnali del clima di intolleranza e di odio che si è venuto a creare nel Paese. La scorta, disposta d’autorità, alla senatrice Segre per proteggerla dai numerosi attacchi cui viene fatta oggetto, l’ultimo episodio d’intolleranza verso una bambina di colore non fatta sedere accanto da una donna bianca – che ha richiamato parole severe del Presidente Mattarella – i cori razzisti negli stadi, da ultimo contro Balotelli, che si ripetono contro molti giocatori di pelle nera, in molte città d’Italia, sono l’iceberg di un malessere molto più diffuso che si sta estendendo a macchia d’olio nella società italiana, storicamente crogiuolo di  razze, di popoli e culture diverse,  che si sono alternati nel nostro Paese.

E’ tutta colpa di Salvini e della Lega? Certamente no. E’ indubbio che l’imbarbarimento della politica, il perseguimento di interessi di parte più che di quello generale, la sua spettacolarizzazione e personalizzazione dell’esercizio propagandistico oltre ogni limite, ha la sua parte di responsabilità. Ma è altrettanto indubbio che la Lega di Salvini, e lui in prima fila, non fanno nulla per portare concordia e pace e non alimentare divisioni ed intolleranze. Parte della stampa e molti giornalisti che si affollano nei veri “spettacoli” politici della Televisione, spaccano il capello in quattro per giustificare ogni sua parola ed ogni suo atteggiamento. Financo il cardinale Ruini, ritiene che il colloquio con Salvini sia da tentare. Gli risponde Mons. Mogavero, vescovo di Lamezia sottolineando che quelle di Salvini sono solo parole strumentali quando bacia il crocefisso e mostra la corona, perché non rispetta il Vangelo. Il dialogo dovrebbe servire alla sua conversione, il che è abbastanza problematico per ragioni obbiettive.

Il razzismo costituisce, nei fatti, il DNA della Lega. Fa parte integrante della sua concezione nazionalistica e sovranista dello Stato, e si riverbera nel programma politico e nella conseguente azione di governo una volta conquistato il potere. Perciò riteniamo che Salvini spesso faccia il furbo ed è da considerarsi inaffidabile. L’incontro con la Segre rientra in questa strategia. Razzismo è, nel suo significato più completo, tendenza a a discriminare i “diversi” intesi come nazioni, culture, classi sociali, religione, colore della pelle. E uno slogan come “prima gli italiani”, elemento di odio e di divisione, quando si traduce nel non dare la casa agli immigrati se non “dopo” averla data prima agli italiani a prescindere dalla graduatoria; a non concedere la cittadinanza ai bambini nati in Italia che frequentano le nostre scuole, parlano il dialetto, e perfino ai ragazzi atleti che rappresentano l’Italia nelle competizioni internazionale; a chiudere i porti, discriminare, considerare illegali le badanti e quelli che aiutano la nostra economia non è razzismo?

Il fascismo come clima di violenza, di intolleranza e di discriminazione sta tornando alla grande. Non si spiega diversamente perché si sente di approvare Commissioni per studiare i fenomeni di antisemitismo e di razzismo, di riapprovare leggi contro l’apologia del fascismo presentata dall’on. Fiano a settant’anni dalla prima Legge Scelba del 1952 e a quasi trenta da quella Mancino del 1993. Il Paese non si salverà, la deriva di destra estrema sarà irreversibile fin quando nella politica e nella società ”non ritroverà un nuovo senso del dovere.”

di Nino Lanzetta