La porpora senile e le macchie di color bluastro

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Di Mario e Alessandro Ciarimboli

Nei giorni scorsi è venuto alla nostra osservazione un Paziente settantacinquenne, preoccupatissimo per delle macchie purpuriche, cioè di colorito bluastro che occasionalmente compaiono sul dorso delle sue mani. Abbiamo potuto immediatamente tranquillizzarlo, in considerazione della assenza di altri sintomi e delle buone analisi di laboratorio recentemente effettuate. Le macchie cutanee sono abbastanza frequenti e legate all’invecchiamento della pelle. Si definiscono infatti “porpora senile” o porpora di Bateman. Questa porpora viene così definita in omaggio al dermatologo inglese Thomas Bateman che nel 1836 la descrisse come patologia benigna frequentemente riscontrabile negli anziani. Ma vediamo innanzitutto che cos’è la porpora. Questa è rappresentata da una serie di malattie aventi come caratteristica comune delle macchie cutanee frutto di microemorragie che causano lesioni della cute o delle mucose che si manifestano con piccole discromie della cute (pelle di colore violaceo). Queste, se di dimensioni minori ai 2 mm, sono definite petecchie mentre lesioni più grandi vengono etichettate come lividi o ecchimosi. La porpora è la conseguenza della rottura di capillari, piccoli vasi posti sotto la superficie della pelle. In altri termini si tratta di un piccolo ematoma sottocutaneo. Alla base può esserci un’alterazione dei processi di coagulazione che può associarsi a numerose patologie come la carenza di piastrine o di vitamina K, la leucemia, deficit di vitamina C come lo scorbuto, la cirrosi epatica, l’endocardite, le infezioni. Naturalmente queste situazioni cliniche sono bel riconoscibili per la ricca e complessa sintomatologia che le caratterizza. Nel caso della porpora senile o porpora di Bateman si presentano petecchie o piccole macchie, non numerose, sulla superficie estensoria (dorsale) delle mani e degli avambracci mai associata alla presenza di altri significativi sintomi. Naturalmente va studiato anche il quadro delle analisi di laboratorio della persona dovendosi in particolare escludere alterazioni della coagulazione e dell’esame emocromocitometrico. La porpora senile colpisce pazienti anziani a causa della atrofia del tessuto connettivo della pelle nelle zone perivasali che cioè circondano i piccoli vasi della cute rendendoli fragili ed esponendoli a facile rottura. Questa fragilità della pelle e dei vasi è favorita ed acuita dalla esposizione cronica e prolungata ai raggi solari che la rende frequente nella gente di mare. Le chiazze cutanee compaiono senza trauma noto e si risolvono nel giro di qualche giorno sino ad un massimo di tre settimane potendo successivamente lasciare una pigmentazione brunastra provocata da depositi di emosiderina. Questa chiazza brunastra può schiarirsi in settimane o, in qualche caso, permanere. La pelle nelle aree interessate ha un aspetto caratteristico ed è atrofica ed assottigliata. Naturalmente l’uso contemporaneo di farmaci che interferiscono con la coagulazione (aspirina, warfarin, cortisonici ecc.) possono aumentare l’intensità delle manifestazioni cutanee. Per la porpora senile non è previsto alcun trattamento dal momento che non vi sono farmaci in grado di accelerare la scomparsa delle macchie cutanee che, peraltro, non provocano conseguenze alla salute se non un lieve e tollerabile danno estetico. Naturalmente la diagnosi deve sempre fatta dal Medico che oltre a sottoporre ad attenta visita generale il Paziente può predisporre una serie di analisi routinarie di laboratorio in grado di escludere concomitanti malattie del sangue, del fegato e della circolazione.