Corriere dell'Irpinia

La Repubblica dei partiti e dei leader, se ne è discusso a Frigento

Più di 50 anni di storia di un Paese, l’Italia, attraverso il racconto del lavoro svolto da personaggi di rilievo come, ad esempio, Aldo Moro e Alcide De Gasperi. Questo, in sintesi, ciò che contiene “I costruttori di equilibri politici”, libro firmato dal giornalista e scrittore Andrea Covotta presentato nella villa comunale di Frigento, lo scorso 18 agosto.  Sono intervenuti insieme all’autore, il sindaco di Frigento Carmine Ciullo, Giovanna La Porta, giornalista Rai de La vita in diretta, Serena Cuoppolo, docente, Gianni Festa, direttore del Corriere dell’Irpinia.

Nel “I costruttori di equilibri politici”, pubblicato per conto de La Bussola Edizioni, si accendono soprattutto i riflettori sulla crescita dell’Italia avvenuta dopo la caduta del fascismo. Grazie a determinate figure, e alla loro caparbietà, nel giro di pochi anni lo Stivale fu protagonista di uno sviluppo economico e sociale notevole, ottenendo una credibilità internazionale. Grande protagonista, almeno fino al termine degli anni Settanta, la Democrazia Cristiana. Covotta ha ripercorso la storia politica italiana del dopoguerra, a partire dal ritratto di alcune personalità che hanno costruito gli equilibri politici del nostro Paese. Dopo la caduta del fascismo, la crescita dell’Italia si è realizzata prima con l’esperienza del centrismo degasperiano e poi con il centrosinistra guidato da Fanfani e Moro. Fasi politiche che hanno accompagnato lo sviluppo sociale ed economico e restituito al Paese una credibilità internazionale. Una lettura, con luci e ombre, che parte proprio da De Gasperi e Moro e prosegue narrando la storia dei loro eredi migliori: Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet e Roberto Ruffilli, vittime della mafia o del terrorismo.

Nel libro si fa riferimento al 1978 un anno cruciale per l’Italia. Il 16 marzo il rapimento Moro e la sua barbara uccisione avvenuta due mesi dopo, il 9 maggio, nonostante l’impegno in prima persona, di Paolo VI, morto d’infarto tre mesi dopo. Un anno terribile e tragico per il Paese è anche il 1980, non solo legato all’assassinio di Piersanti Mattarella. In una sequenza funesta, cadono sotto i colpi dei terroristi e della criminalità mafiosa numerosi magistrati: Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Guido Galli, Mario Amato, Gaetano Costa. Uomo di legge è anche Vittorio Bachelet, protagonista del filone culturale del cattolicesimo democratico, come Aldo Moro e Piersanti Mattarella, e come loro, anche lui barbaramente ucciso. Covotta ha riannodato il filo di vari eventi tragici mettendoli in analogia col periodo attuale, caratterizzato da una eccessiva personalizzazione e con il passaggio dalla rappresentanza alla rappresentazione.

Il direttore Festa ha posto l’accento in particolare sul ruolo della Dc  e dei suoi leader all’interno della storia della Repubblica italiana.  Infine Giovanni La Porta si è soffermato  sul significativo apporto di Fanfani e Moro, che hanno  dato un’impronta decisamente di  sinistra alla Dc, rispetto al  centrismo degasperiano.

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