La Via Crucis di Sturno festeggia i suoi 30 anni, un rito capace di unire la comunità

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Un rito che si fa espressione del senso di comunità. E’ la Via Crucis di Sturno, alla sua XXX edizione, in programma domenica 24 marzo. Questo pomeriggio la presentazione presso la Sala Grasso di Palazzo Caracciolo.

E’ il sindaco Vito Di Leo a spiegare il valore di cui si carica la manifestazione “E’ per noi motivo d’orgoglio aver raggiunto un simile traguardo. Sono 80 i figuranti che prenderanno parte alla manifestazione insieme alle associazioni del territorio. L’amministrazione è in prima linea nel sostenere iniziative che rafforzano l’identità della comunità”.

A raccontare le origini della Via Crucis di Sturno Michele Sisto, uno dei fondatori del rito: “Oltre trent’anni fa, insieme a don Alberico, abbiamo avvertito con forza l’esigenza di dare vita a una manifestazione che rafforzasse il tessuto sociale della comunità. Abbiamo passato il testimone ai giovani così da permettere alla Via Crucis di sopravvivere. Mi piace ricordare, inoltre, come Sturno abbia ricevuto un prestigioso riconoscimento per la tracciatura del solco, inserita nell’inventario del patrimonio immateriale della Regione Campania. Mi piacerebbe molto che la via Crucis ottenesse questo titolo”.

Il consigliere provinciale Franco Di Cecilia pone l’accento sul ruolo decisivo dei giovani nella salvaguardia delle tradizioni. “I giovani sono il motore di questa tradizione. Fondamentale il coinvolgimento delle associazioni in un piccolo centro, segno di grande vitalità sociale. Nonè un caso che la Provincia abbia scelto di investire su questa tradizione”.

A partecipare all’incontro, moderato da Maria Stanco, don Alberico Grella, parroco della parrocchia di San Domenico di Sturno, Giuseppe Silvestri, presidente Unpli, Rocco Famiglietti, presidente pro loco, Michele Annicchiarico, segretario La Poeta, Carla Moccia, membro fondatore Agape Sport, Giuseppe Ricciardi, volontario Pubblica Assistenza Surno, Salvatore Savignano, direttore artistico.