La zeza di Bellizzi sfila in città ed è bagno di folla. Dopo il successo a Venezia, si sogna in grande

A piazza Macello l'abbraccio al popolo dei trattori: Siamo con loro. Poi il premio al vicesindaco Nargi per la capacità di valorizzare la tradizione "Possono arrivare ovunque". E domenica la sfilata con i gruppi d'Irpinia

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E’ una festa senza fine lo spettacolo della Zeza in città. “Portaci, portaci in Brasile” gridano gli zezaioli di Bellizzi al vicesindaco Laura Nargi che fa gli onori di casa. L’emozione per la partecipazione a Venezia è tanta, come l’orgoglio e il senso di appartenenza “Sono arrivati a Venezia, cuore del Carnevale del mondo. Possono arrivare ovunque. E’ stato un onore per noi promuovere una tradizione simbolo dell’identità della città” sottolinea Nargi, premiata con il riconoscimento Terra di Zeza per l’attenzione rivolta alla tradizione di Bellizzi “per le politiche di gestione, valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali della Zeza di Bellizzi – a leggere la motivazione la giovane Anita Iannaccone, tra le poche donne del gruppo – intervenendo in modo concreto e innovativo, dando vita ad un complesso progetto di realizzazione di un tracciato ricco di testimonianze storico di alto valore artistico.  Gli amministratori comunali hanno saputo essere motore di una convergenza sinergica di azioni, esportando il brand e il marchio della Zeza di Bellizzi al carnevale internazionale di Venezia per l’edizione dell’anno 2024″. “Un riconoscimento tanto importante quanto gradito – prosegue Nargi – a coronamento di un impegno assiduo e costante per la riscoperta della cultura e delle tradizioni locali, che non si ferma e già lascia prefigurare nuovi ed ambiziosi traguardi. La Zeza ha confermato il suo legame indissolubile con la comunità avellinese, suggellato a fine giornata dallo scambio di doni. Ho ricambiato il premio con una targa recante lo stemma del Comune di Avellino”

“Abbiamo portato a Venezia l’Irpinia del Carnevale, non solo Bellizzi – spiega Ernesto Spartano, presidente della Zeza di Bellizzi – Quando si parla di arte e tradizione non esistono campanili. Non esiste l’essere umano di Avellino o di Bellizzi, non ci sono confini”. E sottolinea come “Abbiamo visto negli occhi degli spettatori di Avellino e di Venzia emozione, stupore, pianto, gioia. La gente si avvicina ai nostri spettacoli con lo stesso stupore e la stessa meraviglia con cui ci si avvicina a un quadro di Van Gogh”. Ribadisce la sinergia nata con il Comune di Avellino “Grazie al vicesindaco Laura Nargi e al sindaco Gianluca Festa, che premieremo domenica, abbiamo fatto conoscere in tutta Italia la zeza di Bellizzi”. Il corteo sfila festoso tra i capannoni dell’Eurochocolate, con i figuranti della kermesse del cioccolato che abbracciano gli zezaioli, poi gli spettacoli della Canzone di zeza e della Quadriglia in via Matteotti e in piazza Libertà, salutati dall’entusiasmo della gente, con tanto di sosta presso la postazione di Radio Dimensione Suono. Una sfilata che proseguirà domenica mattina lungo Corso Vittorio Emanuele in collaborazione con l’Unpli con la partecipazione dei gruppi della provincia “Nessuna polemica – chiarisce Spartano – esiste solo il Carnevale d’Irpinia. Siamo contenti che tanti gruppi abbiano accettato l’invito dell’amministrazione comunale. Saranno con noi lungo il Corso domenica, sarà una grande festa”. Non nasconde la sua emozione il capozeza Pellegrino Iannaccone “Tornare a Venezia da capozeza dopo 29 anni ci ha ripagato di tanti sacrifici e fatica, quelli che facciamo da anni per mantenere viva la tradizione, cercando di trasmetterla alle nuove generazioni.  E’ bellissimo vedere anziani che erano a Venezia 29 anni fa festeggiarci oggi. L’accoglienza festosa ricevuta è stata il premio più bello”.

Prima di arrivare al Corso la solidarietà al popolo dei trattori con lo spettacolo a piazza Macello: “Siamo con loro – spiega Spartano – La zeza nasce come un rito contadino. Pulcinella era un mezzadro, un contadino, sempre preoccupato di ciò che avrebbe messo a tavola. Il nostro spettacolo appartiene alla cultura e alla storia delle nostre campagne. Non possiamo non sostenere la battaglia di chi vede i propri sacrifici messi in discussione e fa fatica ad immaginare al futuro”. Lo ribadisce lo zezaiolo Michele “L’agricoltura è la nostra ricchezza. Non possiamo non difendere e promuovere i prodotti della nostra terra”.