L’abbraccio della città a Santa Rita ma, poi, il corteo deve arrendersi alla pioggia

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E’ un abbraccio che si rinnova ogni anno, carico di speranza e calore, quello della città di Avellino a Santa Rita, la santa delle cause impossibili. C’è il sole quando il corteo di Santa Rita esce dalla chiesa di San Francesco Saverio, poi le prime gocce di pioggia lungo il tragitto, sempre più insistenti, con i fedeli costretti a sfilare con gli ombrelli, il telone di plastica che avvolge la santa e la processione che deve fermarsi all’altezza di via Guarini. Il corteo, guidato da don Antonio Dente, in un centro storico, oggetto di un intervento di restyling, attraversa via Del Gaizo, percorre via Circumvallazione, quindi l’interruzione forzata per riportare la statua in chiesa, dove si radunano i fedeli a pregare
In prima fila il sindaco Gianluca Festa e numerosi amministratori, tra loro il vicesindaco Laura Nargi, gli assessori Giuseppe Giacobbe, Stefano Luongo e Marianna Mazza, il comandante della polizia municipale Michele Arvonio “E’ un legame forte quello tra Avellino e Santa Rita, la santa dei casi impossibili, di chi non perde la speranza – spiega il sindaco Festa – Tra rose e novene, le rendiamo onore anche quest’anno. Quando c’è la processione c’è sempre un grande abbraccio con la città che sente con forza questo senso di appartenenza. Ad accogliere la processione il centro storico, oggetto di un intervento di restyling, altro risultato conseguito dalla nostra amministrazione. Oggi mettiamo da parte le polemiche, vogliamo dedicarci alla memoria di questa santa, al desiderio della città di rinascere”. A dominare il corteo le rose, fiore sacro a Santa Rita, a sfilare associazioni e confraternite mentre i petali inondano il capo dei fedeli. Una scena che è sempre uguale negli anni e insieme diversa perchè diverse sono le sofferenze degli uomini e delle donne che sfilano dietro al corteo. E a ogni angolo donne, famiglie con bambini, anziani si uniscono alla processione. Tante le donne che scelgono di indossare, secondo tradizione, il saio della santa con i piedi rigorosamente scalzi. Ma nulla può la fede contro la pioggia che si abbatte su Avellino, puntuale, anche questa volta, malgrado la tenacia di chi non vorrebbe abbandonare quel corteo
Un culto fortemente radicato in città, che resiste da quasi cento anni nella chiesa di San Francesco Saverio. Prima che fosse realizzata la statua portata tradizionalmente in processione, oggetto del culto dei fedeli era un’altra statua conservata nella chiesa di San Generoso. Don Antonio Dente lo ripete più volte: “Il miracolo della santa è quello di una donna che ha attraversato tutte le esperienze della vita, in cui è facile riconoscersi, non è una superdonna ma una madre e una sposa che non perde  mai la speranza”