“L’annuncio della Pasqua, promessa di futuro”, l’augurio di Aiello alla comunità

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  1. “L’abbraccio, la convivialità appartengono all’umano ma sono esse stesso annuncio di eternità, promessa di futuro”. Lo sottolinea il vescovo Arturo Aiello nel corso della celebrazione della Santa Pasqua in una chiesa del Rosario gremita. “L’annuncio della Santa Pasqua – prosegue – risponde, dunque, ad un’esigenza umana, è il coagulo di una serie di attese che caratterizzano già la nostra esistenza sulla terra”.

Aiello ci ricorda come nella nostra vita quotidiana costante sia il richiamo al futuro, “come quando diciamo addio ad una persona amata e capiamo che non può finire così o quando abbracciamo qualcuno, l’abbraccio è sempre speranza di un di più, di rivedersi, di ritrovarsi proprio come sedere alla stessa tavola”.

Ribadisce come “In tutte le cose di questo mondo è nascosto un unico messaggio: al di là”, un’esigenza di eternità che avverte anche chi non crede e che diventa concreta nella Pasqua.  Ricorda la lavanda dei piedi ai detenuti nel giorno del giovedì santo e cita ora il filosofo Gabriel Marcel, ora il musical Scugnizzi “Quel desiderio di libertà lo avvertiamo tutti, tutti sentiamo il bisogno di abbattere le sbarre”. Sottolinea come “Sono trascorsi duemila anni fa dall’annuncio della Pasqua ma la forza di quell’annuncio è la stessa di ieri. Qualcosa di grande deve essere accaduto se da fuggiaschi pavidi gli apostoli si sono trasformati in uomini coraggiosi, pronti a dare la vita”