L’architetto Grassi: così dopo la pandemia abbiamo riprogettato gli spazi del lavoro

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Una riflessione sugli spazi legati al lavoro all’indomani della pandemia. E’ lo studio portato avanti dall’architetto Palmina Grassi, documentato dalla fotografia di Mario Ferrara “Subito dopo la fine della pandemia, nel gennaio 2021, abbiamo somministrato ai dipendenti dell’agenzia coinvolta nel progetto un questionario al fine di comprendere le caratteristiche e i valori che avrebbero desiderato esprimesse il nuovo ambiente di lavoro. Le risposte hanno abbracciato concetti quali accoglienza, benessere, armonia, relax, colore, contatto con la natura e senso di familiarità”. Nasce così il progetto di Match Agenzia Assicurativa “Lo spazio ha ospitato per molti anni un ente di formazione e era pertanto suddiviso da tramezzi in cartongesso in numerose piccole aule, i bagni erano realizzati in serie. Il pavimento era costituito da graniglia di marmo rosso, materiale tipico degli anni ’60 e una porta collegava lo spazio interno all’androne dell’edificio, alla scala e all’ascensore. Abbiamo voluto abbattere tutti itramezzi interni in cartongesso per creare un grande spazio luminoso, con un’altezza interna di 3 metri e 60, che, accogliendo il visitatore, fosse immediatamente leggibile dal punto di vista spaziale”.

Quindi la scelta di puntare su uno spazio “che fosse flessibile e potesse rappresentare anche nello spazio queste loro caratteristiche di dinamismo, flessibilità e vivacità. È stato scelto un colore forte, un giallo solare ed intenso, trasformandolo in un colore fortemente
identitario”.  Una scelta che si affianca a quella di infrangere “volontariamente i consueti schemi frontali delle postazioni di lavoro.La zona operativa si sviluppa intorno alle scrivanie quadrate che misurano 1 m e 60 per1 m e 60 e spezzano la frontalità della consueta disposizione delle postazioni operative da ufficio. Il cliente si accomoda, infatti, in una posizione di 90’rispetto all’operatore. La modifica dell’orientamento del corpo nello spazio cambia la relazione che si instaura tra gli interlocutori. Anche nel progetto della sala riunioni abbiamo deciso con i committenti dirompere gli schemi, realizzandola non come uno spazio classico bensì come un’area ludica, un playground dalle sedute in nabuk professionale antimacchia, realizzate su misura, dei parallelepipedi di varie misure pensati per poter essere sollevati e posti sulle mensole realizzate ad hoc, liberando così delrelativo spazio di calpestio”. Lo studio sarà al centro dello shooting del fotografo Mario Ferrara, in programma il 17 febbraio presso l’agenzia Italiana Assicurazioni