AVELLINO – La notizia è emersa nel corso del consiglio comunale che si è tenuto questa sera: trovata una soluzione per l’annosa questione dell’archivio urbanistico della città di Avellino. Per l’assessore Edoardo Volino la sede ideale, peraltro già nella piana disponibilità del patrimonio comunale, è quella dell’ex scuola di via Francesco Tedesco. Mancano in pratica le certificazioni antincendio e pochi altri dettagli, poi sarà possibile allocare in quell’edificio multipiano l’archivio che attualmente si trova a Valle, in un edificio che sarà sostituito da 20 nuovi alloggi di Edilizia residenziale pubblica (alloggi Erp).
“Mi riservo di portare questa proposta in giunta a breve”, ha concluso l’assessore, al termine di un duro confronto con la minoranza, e in particolare con il consigliere comunale del Pd Nicola Giordano, molto preoccupato sul destino del patrimonio pubblico e in particolare degli uffici comunali, anche quelli della stessa aula consiliare in cui si stava svolgendo l’Assise, che a fine anno torneranno nella disponibilità dell’Università. Il tutto è nato dall’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale: una modifica al ‘Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Avellino per il triennio 2024-2026’. L’assessore ha spiegato che la modifica riguardava un solo bene immobile. “il fabbricato dell’ex asilo nido di via Palatucci” oggetto di un finanziamento da oltre 3 milioni di euro per la realizzazione di 20 nuovi alloggi Erp.
Immediata l’opposizione di Giordano: “Non sono mai contrario a realizzare alloggi Erp, ma mi chiedo come mai questo edificio era inserito nel Piano vendite mentre era già stato chiesto quel finanziamento per i 20 alloggi? E poi chiedo a lei in quanto assessore al Patrimonio: voi demolite un immobile all’interno del quale c’è un archivio comunale e non individuate dove allocarlo? In un nuovo deposito per il quale spendere altri soldi di affitto? E non vorrei che in questo ulteriore trasferimento qualcosa andasse perduto. Dove sposterete questo archivio? Non sono sicuro che la caserma di San Generoso sarà pronta per ospitare l’archivio. E poi si parla di ospitare gli uffici del settore Urbanistica al Victor Hugo…”. Inciso del compagno di opposizione Antonio Gengaro: “E’ comunque una follia decentrare tutte queste funzioni e questi uffici comunali”.
“Non vorrei che – ha poi conitnuato Giordano – ci sia l’ennesimo affitto di locali per l’allocazione e il trasloco delle suppellettili del Comune. Noi già paghiamo 150mila euro per l’affitto di un deposito ad Atripalda. Voi state lavorando in maniera scomposta. Dovete smetterla con i finanziamenti perché non avete capacità di gestire i processi amministrativi… Che fine farà l’archivio? L’eliminazione di questo immobile dal Piano di alienazione ha ripercussioni sul piano di rientro? Avrà ripercussioni sulla stabilità del Piano?”
Molto critico anche il consigliere Amalio Santoro: “Non siete in grado di vendere il patrimonio comunale. Ricordo che fu dato incarico a due agenzie immobiliari per farlo, ma non so con quali risultati. C’è stata l’ipotesi di una cartolarizzazione dei beni, ma di questo non si è più parlato. E alla fine ci ritroviamo con questo elenco un po’ burocratico di beni alienabili che ci lascia un po’ inchiodati al muro. Non si riesce a vendere anche perché non c’è un’idea di città. La rivoluzione sarebbe avere una traccia programmatica su cui far esprimere il Consiglio. Resta il problema finanziario di utilizzo delle strutture pubbliche. Bisognerebbe inverte la rotta. Servirebbe un ruolo proattivo di questa amministrazione, che si ritrova invece a rincorrere l’esigenza del momento”.
E’ stata quindi la volta della risposta dell’assessore Volino: “Voglio tranquillizzare il consigliere Giordano. Ci siamo preoccupati dell’allocazione dell’archivio che attualmente si trova in locali tutt’altro che idonei. Abbiamo individuato l’attuale fabbisogno degli uffici archivio di via Palatucci e sappiamo che attualmente l’archivio ha bisogno di 1.100 metri quadrati, cui aggiungere l’archivio allocato all’ultimo piano dell’attuale Municipio, a l’archivio attualmente allocato nell’ufficio del Mercatone. Abbiamo previsto che il carico di ‘carta’ si ridurrà progressivamente vista la completa digitalizzazione dei procedimenti amministrativi. E a fronte di tutto ciò ho eseguito una serie di sopralluoghi e le dico che la struttura che avremmo individuato come soluzione ottimale per risolvere l’attuale problema di inidoneità è la scuola di via Francesco Tedesco, attualmente dismessa. Abbiamo effettuato un sopralluogo e ci sono circa 1.200 metri quadrati per due piani, immediatamente utilizzabili, oltre ad un piano sottoscala. Quell’edificio ha anche un auditorium affascinante per come è progettato architettonicamente per cui si potrebbe anche immagine di utilizzare quella struttura anche per altri scopi che non siano solo di mero deposito. Quell’edifico è completamente comunale. Non richiederebbe l’esborso di alcun canone. Richiede dei collaudi, e questa soluzione credo possa essere condivisa da tutti”.
L’assessore Volino ha risposto anche sul Victor Hugo: “Purtroppo su quel bene pendono una serie di giudizi. Proprio oggi alle 16 era fissato un sopralluogo con il tecnico nominato dal tribunale. All’esito della perizia speriamo che il cantiere possa essere restituito al Comune. Ho preso a cuore la questione degli archivi perché ho piena coscienza della loro delicatezza e della loro rilevanza. Da qui a breve proporrò in giunta il trasferimento degli archivi comunali alla ex scuola di via Francesco Tedesco”.
Negativo, in conclusione, il giudizio della minoranza. Il consigliere Giordano: “La ringrazio assessore, ma spero che nella delibera inserisca anche la copertura finanziaria per le certificazioni antincendio. L’assessore ci ha comunque confermato l’idea scellerata di spezzettare i servizi del Comune. Lo state già facendo immaginando di trasferire l’archivio comunale alla Ferrovia mentre gli uffici dell’Urbanistica saranno al Victor Hugo. Noi rispetto a questa approssimazione della gestione comunale ci asterremo, e censuro l’attività dell’assessore al Patrimonio, che dice di avere una visione chiara, ma non ci ha ancora spiegato dopo dicembre gli uffici comunali dove andranno”. Il presidente dell’Assise mette la modifica del piano di alienazione ai voti: la variazione passa con 22 voti favorevoli e 8 astenuti.