Corriere dell'Irpinia

Lavori depuratore, Capone: “Noi parte lesa”, si dimette il Rup

 

«Se quelle trovate nei pozzetti, come sembrerebbe, dovessero veramente essere le acque di lavorazione del cantiere, noi agiremo di conseguenza». Il sindaco di Montella non usa mezzi termini dopo lo sversamento dei fanghi nei pressi del cantiere del nuovo depuratore in costruzione sulla Sp 43, a San Francesco a Folloni, dove sono in corso le operazioni di micro tunneling. Ferruccio Capone però, oltre alla Bulfaro, ditta esecutrice, si scaglia contro direzione dei lavori e Rup: «C’è stata una carenza di attenzione. Chi di dovere avrebbe dovuto preoccuparsi personalmente di controllare le varie fasi dei lavori. E non, come sta accadendo, mettere alla berlina tutto il comune». Eppure, dice, «chi si è aggiudicato l’appalto ha garantito ben otto assistenti di cantiere che non ho mai visto». Parole pesanti quelle del primo cittadino, che promette «azioni di responsabilità»: «Vedremo cosa succederà. Ma in questo caso il comune sarebbe parte lesa e chi ha causato tutta questa storia dovrà eventualmente risarcirci. Qua siamo al sabotaggio». Insomma, per Capone, troppa l’approssimazione per un appalto da circa 10 milioni di euro. I cui lavori, ricordiamo, sono stati già teatro della morte di un operaio, Raffaele Musto, travolto da un cumulo di terreno a Baruso a fine aprile, su cui la Procura della Repubblica di Avellino ha emesso cinque avvisi di garanzia per omicidio colposo. Ora, questa ulteriore grana. Tutto parte mercoledì notte. Una signora chiama la Polizia Municipale: il suo seminterrato è invaso dai fanghi. Partono le indagini degli agenti, che interpellano anche l’Arpac, sul posto per i rilievi. Da cui sarebbe venuto fuori come la rete fognaria ancora in funzione fosse stata interessata da uno sversamento di decine di metri cubi all’interno di una condotta che avrebbe dovuto invece restare sigillata. Ma, oltre alle fogne, anche l’impianto di sollevamento posto all’incrocio tra la provinciale 43 e Viale San Francesco si è otturato. Inoltre, in due punti, alcuni fanghi sono stati rinvenuti anche sui terreni privati. Intanto è terremoto al comune: il Rup, nonché responsabile dell’Utc, si è dimesso dall’incarico. A quanto pare, sarebbe anche già arrivata la richiesta di sospensione per il cantiere. Continua invece senza sosta l’opera di rimozione di acqua e fango da parte della Bulfaro: ieri sul posto anche una cisterna da 300 quintali.

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