Le donne di Renzi

0
1181

 

All’atto dell’insediamento del governo, le donne sembrarono la carta vincente del berluschino di palazzo Chigi. Piacenti o almeno gradevoli di aspetto. Poco note (anche nei limiti e nei difetti). Poi rapidamente assurte a grande popolarità, grazie anche alle ormai leggendarie imitazioni di Crozza su La7. Ma ora?
*****
All’inizio ci furono le due madonne, Boschi e Madia. Ancelle inossidabili, comparivano sempre accanto al premier in tv. Poi la Maria Etruria, zavorrata dalle imprese paterne, si è lanciata in un crescendo di gaffe e di affermazioni spropositate, rivelandosi una figura politica imbarazzante e inadeguata. Clamorose e controproducenti le sue polemiche. Con i partigiani schierati per il no alla riforma costituzionale. Con la minoranza dem ("Sappiamo che parte della sinistra non voterà le riforme costituzionali e si porranno sullo stesso piano di Casa Pound"). Per non parlare delle imbarazzanti telefonate elettorali a Roma ("Ciao, sono Maria Elena…") o dell’entrata (perdente) a gamba tesa nella campagna elettorale torinese ("Se vince Appendino, Torino perde 250 milioni stanziati dal governo per creare il parco della salute"). Infine, le invenzioni sui risparmi della riforma costituzionale e il delirante accostamento del no al referendum con il terrorismo (“Abbiamo bisogno di un’Europa più forte e in grado di rispondere insieme, unita, al terrorismo internazionale e all’instabilità. E per riuscirci abbiamo bisogno anche di un’Italia più forte verso l’Europa, più credibile: quindi di una Costituzioneche ci consenta maggiore stabilità”).
*****
L’altra madonna, Madia, all’atto della candidatura in Parlamento aveva riconosciuto: "Porto in dote la mia straordinaria inesperienza". Da ministra, poi, è quasi scomparsa. Vittima forse della riforma della p.a.? Il provvedimento copia il nome del Freedom of Information Act – che in italiano è diventato un acronimo infelice (FOIA) –ma ne era solo una parodia! La prima stesura è stata infatti sommersa da una serie infinita di obiezioni, da parte del Consiglio di Stato e degli Uffici del bilancio di Camera e Senato! Ricordate poi la ex-bersaniana poi renziana lady-like Moretti, già europarlamentare e candidata (perdente) alla Presidenza del Veneto? Di lei e da lei abbiamo saputo tutto. Che non seguiva lo stile Rosy Bindi, perchè "mortificava la femminilità". Che andava dall’estetista ogni settimana, per fare le méches, la tinta e la ceretta. E infine che era bravissima a cantare e che faceva degli spaghetti al pomodoro buonissimi! Meno note le sue attività legislative. Ma va così… E la Serracchiani, l’acida maestrina autrice di capriole politice incredibii? Fino a qualche tempo dava pagelle di insufficienza a tutto il mondo. Però, dopo la dèbacle subita alle amministrative nel suo Friulil, è scomparsa. Probabilmente non per sua scelta, ma "silenziata" perchè ritenuta dannosa dalla disinformatja lottiana di Palazzo Chigi. Nel frattempo la desaparecida Mogherini è ignorata da tutti a livello europeo. Dà segni di vita solo con qualche tweet!i E infine l’ex ministra per lo sviluppo economico Federica Guidi, travolta dallo scandalo petrolifero in Basilicata!
*****
"La sua vicenda – ha scritto crudamente ma realisticamente Alberto Statera – è la storia di un modo di governare invalso negli ultimi due anni con il governo di Matteo Renzi. Non il governo dei migliori, ma il governo delle personalità deboli, inadeguate, incapaci, incolte di politica, scelte appunto per la loro mediocrità". E il vecchio Scalfari ha affermato, da par suo:"Una squadra senza leader non ha senso. Un leader senza squadra meno ancora!"
edito dal Quotidiano del Sud