Le parole di Scarinzi agli inquirenti

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AVELLINO- Trenta minuti di interrogatorio per lady De Mita, Anna Maria Scarinzi, convocata ieri in Procura per parlare sul caso delle onlus irpine “Aias”e“Noi con Loro”, dopo che venerdì scorso le è stato notificato l’avviso di obbligo di firma per la contestazione da parte dei pm dei reati di truffa e malversazione a danno dello Stato. La moglie di De Mita, alle 11:00 circa era già fuori le aule di giustizia di Piazza D’Armi, accompagnata dai suoi legali, con fare sicuro, tanto da sfidare i giornalisti assiepati per fotografarla. “Vuoi una foto”, accenna un sorriso la Scarinzi ad un operatore che scattava flash. Nel corso dell’interrogatorio del Giudice per le Indagini preliminari, Paolo Cassano, Scarinzi ha risposto puntualmente a tutte le domande. L’indagata ha risposto a tutte le domande del giudice, provando a chiarire la sua posizione e respingendo gran parte delle accuse. Le contestazioni a carico della moglie di De Mita nei confronti della Scarinzi sono ipotizzati i reati di truffa e malversazione a danno dello Stato. La Procura ha focalizzato la sua attenzione, fra le altre cose, su un finanziamento da 199mila 997 euro per la digitalizzazione e messa in rete di archivi e biblioteche. Beneficiaria dei soldi era la onlus «Noi con Loro», presieduta da Annamaria Scarinzi. Il finanziamento regionale, per l’accusa, «sarebbe stato ottenuto illecitamente mediante artifici e raggiri, che hanno indotto in errore la Regione Campania». Sempre nella giornata di ieri sono stati interrogati anche Marco e Carmine Preziuso, raggiunti con la Scarinzi da misure cautelari. Due giorni fa era toccato all’ex Presidente dell’Aias, Gerardo Bilotta, ancora in regime di arresti domiciliari con obbligo di firma. Ai Magistrati avrebbe chiarito davanti ai magistrati di non aver mai distratto fondi della Regione e che si trattava di rimborsi per le prestazioni eseguite. Non solo, nel caso delle contestazioni di peculato e di truffa ai danni del Comune, avrebbe escluso di aver compiuto i reati che gli vengono contestati nell’ambito delle indagini di militari della Guardia di Finanza e Procura della Repubblica di Avellino.