Legambiente Avellino sui lavori all’ex scuola Dante Alighieri: “Preoccupati per il progetto di riqualificazione”

Stando a quanto segnala il circolo Alveare, l’obiettivo sarebbe fare spazio a nuovo cemento e garantire la possibilità di costruzione del parcheggio interrato proprio dove oggi sorge il grande cedro atlantico, come da progetto del nuovo campus che sorgerà

0
279

«Siamo molto preoccupati in merito al progetto di riqualificazione della ex scuola Dante Alighieri. Stando a varie verifiche e segnalazioni che ci sono pervenute, presto alcuni alberi presenti nell’area potrebbero essere abbattuti», esordisce Legambiente Avellino con il suo responsabile al verde pubblico, Antonio Dello Iaco.

Stando a quanto segnala il circolo Alveare, l’obiettivo sarebbe fare spazio a nuovo cemento e garantire la possibilità di costruzione del parcheggio interrato proprio dove oggi sorge il grande cedro atlantico, come da progetto del nuovo campus che sorgerà.

«Per noi è folle utilizzare i fondi PNRR per abbattere alberi ad alto fusto e per fare spazio a nuovo cemento. Abbiamo subito presentato un’interrogazione all’ufficio lavori pubblici chiedendo delucidazioni».

«Ci sono esempi giurisprudenziali che certificano l’importanza del verde negli ambienti urbani. Basta con gli abbattimenti coperti dalla scusa dei nuovi impianti. Abbattere un albero ad alto fusto e sostituirlo con piccoli alberelli significa prendere in giro la città e fare un danno non indifferente alla biodiversità».

Legambiente sottolinea poi come i fondi PNRR abbiano sei obiettivi nazionali. «Si tratta di tutti scopi rivolti all’innovazione ecologica, digitale, formativa e sanitaria. Abbattere del verde per dare spazio al cemento e, semmai, piantare poi nuovi alberi più piccoli, è fuori da ogni idea moderna di progettazione e cura degli spazi pubblici».

«Se i nostri timori sono reali è necessaria una variante di progetto e bisogna farla subito. Noi, come sempre, restiamo a disposizione e rivendichiamo la necessità di una consulta ambientale gratuita e consultiva. Sono due anni che la proponiamo e, se ci fosse stata, ora non ci troveremmo a dover scrivere l’ennesimo atto», conclude amareggiato Dello Iaco.