Legge elettorale: la commedia è finita?

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Il quotidiano di Torino ci avvertiva qualche giorno fa che è finita la commedia sulla reintroduzione del Mattarellum. Gli esponenti del PD in Commissione affari costituzionali della Camera hanno rinunciato alla proposta di modificare le leggi elettorali vigenti per ritornare al Matterellum. Il Pd finalmente ha preso atto che è inutile insistere, nessun altro partito accetterebbe di riportare in auge quel sistema dove va in Parlamento chi arriva primo nel suo collegio, e gli sconfitti si accontentano delle briciole. Il Mattarellum non piace a Grillo e non lo gradisce nemmeno Berlusconi, perché sarebbe letale per Forza Italia. E se si dà retta ai maliziosi, non lo voleva neanche Renzi, che lo aveva riproposto ben sapendo che non avrebbe mai ottenuto i voti necessari, specie al Senato. Dunque sarebbe stato semplicemente un modo astuto per impiegare il tempo e andare alle urne nel 2018 con le leggi riscritte dalla Consulta, dandone la colpa agli altri. A questo punto – sempre secondo il quotidiano piemontese – la palla passa alla strana coppia Grillo Berlusconi che dovrebbe farsi avanti con una proposta di tipo proporzionale. Se riusciranno a mettere insieme un nuovo testo, difficilmente Renzi potrà buttarlo a mare, sarà obbligato a sottoscriverlo pure lui. Ma se quei due faranno un buco nell’acqua, è facile immaginare chi riderà per ultimo. In realtà le cose non stanno così, la partita elettorale è quella più delicata per tutte le forze politiche in campo, e gli attori di questo gioco non rivelano mai completamente le loro intenzioni e, fino all’ultimo, cercano di bluffare. A ciò si deve aggiungere che i cambiamenti del quadro politico influiscono pesantemente sulle preferenze declinate in astratto. Per esempio, adesso che c’è stata la scissione, è cresciuta la tentazione nel PD di fare in modo che resti in piedi l’attuale legge elettorale per il Senato, dove la soglia di sbarramento all’otto per cento, consentirebbe di cancellare il Movimento Democratici e Progressisti ed ogni altra formazione a sinistra. Occorre poi considerare che i principali giocatori, PD, Forza Italia e Movimento 5Stelle, hanno interesse a mettere fuori gioco le liste concorrenti o a costringerle a farsi assorbire in un listone. Per questo è importante che i cittadini facciano sentire la loro voce e chiedano dichiarazioni di impegno precise ai partiti e comportamenti conseguenti. Noi continueremo a raccogliere le firme sulla petizione che abbiamo lanciato a febbraio su change.org (restituire la sovranità agli elettori) con cui chiediamo che venga ristabilita l’eguaglianza dei cittadini nell’esercizio del diritto di voto (con abolizione di ogni premio di maggioranza) e venga restituito ai rappresentati (cioè ai cittadini) il diritto di scegliere i propri rappresentanti (con l’abolizione dei capilista bloccati). Le elezioni sono il momento fondamentale per la vita di una democrazia. La legge elettorale è lo strumento principale attraverso il quale si esprime la sovranità popolare e si realizza la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Per favore non truccate le elezioni un’altra volta!
edito dal Quotidiano del Sud