Il ministero del Petrolio del governo di unità nazionale libico continua a contestare l’accordo firmato a Tripoli, alla presenza di Giorgia Meloni, tra l’Eni e la Noc per lo sfruttamento di due giacimenti di gas nel Mediterraneo. In una nota – dopo le accuse già mosse nei giorni scorsi dal ministro Mohamed Aoun, secondo cui l’accordo sarebbe “sbilanciato” a favore dell’Italia – si sostiene che l’intesa è stata conclusa “in totale violazione della legislazione giuridica che richiede l’approvazione preventiva del ministero del Petrolio per aumentare la quota del partner straniero”.
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