“Lidia Grassi, genesi di un’investigratrice” alla Pinacoteca di Teora

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Sarà presentato questo pomeriggio, alle 17.30, alla Pinacoteca di Teora, il volume di Sonia Di Furia “Lidia Grassi. Genesi di un’investigatrice dilettante” LFA Publisher edizion. Dopo i saluti del sindaco Pasquale Chirico, il prof. Francesco Caloia introdurrà il confronto, soffermandosi sulla capacità della protagonista di cogliere la bellezza nelle opere e nella natura che la circondano. L’avvocato Giuseppe Restaino si soffermerà sulla necessità di maggiore orientamento dei giovani alla scelta del percorso formativo delle professioni giuridiche. Carmine Famiglietti parlerà delle professioni liberali oggi, Michele Ciasullo affronterà il tema del rapporto tra giovani ed emergenze esistenziali.
“Il libro – spiega Caloia – nasce dalla grande passione dell’autrice per il genere giallo noir crime ed è la realizzazione della volontà precisa di creare canoni originali della narrazione, sia dal punto di vista stilistico che del contenuto, che non parte dal fatto criminoso vero e proprio, ma da vicende che si dipanano lentamente, come la vita, e nelle quali la protagonista si imbatte casualmente tra fatti episodi personaggi di varia umanità, sempre accompagnata e supportata dall’amico d’infanzia, Pietro, e dalla cugina/amica, Ale. Il genere crime è l’occasione per riflettere su altro, a partire dal mondo della scuola e le giovani generazioni, mondo che l’autrice conosce bene, vivendolo da docente di Lettera di scuole superiori da oltre vent’anni. Il focus è il momento topico del diploma e l’ingresso nella vita e nell’università, a cui molti studenti accedono aspirando a professioni qualificate. Da qui partono le esperienze della giovane protagonista, Lidia Grassi, aspirante investigatrice dilettante, giovane studentessa, nata e cresciuta ad Ariano Irpino, capace come pochi di raccontare minuziosamente la sua vita, quella delle persone che le ruotano intorno, gli eventi e i luoghi.

Diversi personaggi si intrecciano nella storia e ognuno di loro viene disegnato con una dovizia di particolari tale da avvertire la netta sensazione di trovarsi in prima persona calati in un film. Lidia frequenta la facoltà di Giurisprudenza nella città di Benevento, nella quale si inserisce e integra bene e che descrive in ogni sua sfumatura architettonica e botanica. E’ zelante nello studio e si impegna con profitto. Subito si capisce la passione di Lidia per la tematica crime, non a caso sogna di diventare un Pubblico Ministero.

Lidia e gli altri giovani protagonisti della storia li conosciamo nelle loro caratteristiche positive; nella volontà di impegnarsi e farcela; nella sfida quotidiana all’ottimizzazione dei tempi; nelle personalità che li caratterizzano e contraddistinguono; nell’essere attratti dalle sfide e novità e rimanere affettivamente legati al contesto sociale, familiare e amicale di provenienza; nell’uso dei social che utilizzano come canale di comunicazione e come fonte di conoscenza e aggiornamento continui.

Altra occasione offerta dal romanzo è stata quella di soffermarsi su tematiche di larga attualità: l’aggressività che caratterizza una parte della società contemporanea e che rende tossici i rapporti tra le persone; la complessità dei rapporti uomo donna che sembra aver raggiunto un livello di non volontà di conoscersi, confrontarsi, comprendersi; il sentimento dell’amore nelle sue sfaccettature più drammatiche e teatrali, fino a diventare letterarie.

Coprotagonisti silenziosi e pur efficaci della narrazione sono senz’altro e pienamente il paesaggio, il territorio, le aree interne dell’Irpinia e del Sannio. Il luogo di origine, di provenienza della giovane detective emerge e si afferma in tutta la sua bellezza naturalistica storica artistica architettonica, ma non viene mostrata come da un

conoscitore esperto o da un critico di beni culturali, semplicemente c’è, è lì e Lidia vi si imbatte volta per volta da comune viandante e visitatrice, riuscendo a darne un taglio e una visione schietta, originale e priva di infrastrutture colte. Ne emergono luoghi sconosciuti che raccontano la storia più antica e affascinante di un’Irpinia figlia del Sannio, fatta di giardini segreti, serre botaniche, ville comunali, scavi preistorici, santuari, eventi sismici, e di un Sannio nobile di epoca Romana e Longobarda, raffinato, che nei secoli ha saputo costruire un tessuto urbanistico di pregio architettonico. Non poteva mancare l’omaggio ad Agatha CHristie che, partendo dall’ “Assassinio sull’Orient express”, contestualizza nel territorio Irpino e in un’immaginaria epoca contemporanea l’inaugurazione di una delle sfide simbolo a cui gli amministratori locali sono chiamati a dare il loro contributo: la stazione Hirpinia. E, Lidia, affiancata dalla cugina/amica/collaboratrice di indagini e da tutta una serie di personaggi tragicomici, inizia la sua prima vera indagine…

Quanto detto porta a domande e considerazioni: come vive la sua vita una studentessa di giurisprudenza del Sud Italia intenzionata e diventare Pubblico Ministero? Come scorrono i giorni, le stagioni fra esami, corsi, risvegli e caffè mattutini? Ciò che una ragazza percepisce del mondo esterno, dell’universo degli adulti dove è stata da poco catapultata, è uno scenario spesso perduto per chi invece ha lasciato da troppi anni una vita spensierata, fatta di sogni, timori, amicizie profonde. Desideri, certezze e dubbi sono un miscuglio minuziosamente descritto in “Lidia Grassi- Genesi di un’investigatrice dilettante”. La curiosità di Lidia insieme al tratteggio dettagliato dei contesti sono la trave portante di tutta la narrazione, così come il trasporto della protagonista per le storie intrise di misteriosi delitti e vicende impreviste.

L’incontro è promosso dal Comune di Teora e dall’Università Popolare Irpina.