L’impegno dei cattolici e il bene comune

0
1362

Le sempre più ricorrenti fibrillazioni all’interno dell’attuale maggioranza di Governo dimostrano chiaramente che le sempre più ricorrenti fibrillazioni all’interno dell’attuale maggioranza di Governo dimostrano chiaramente che nel mirino di Renzi ci sono Conte e Zingaretti.
Il disegno renziano di creare uno spazio partitico per accogliere il polo antisalvini tentato da una “fuga a sinistra” e quelli non disponibili a collocarsi ai due schieramenti estremi della destra e della sinistra, secondo gli ultimi sondaggi, non sembra rivelarsi positivo: di qui il nervosismo e le mine piazzate sulle vie delle già complesse questioni dell’agenda di Governo.
L’aggressività renziana, dunque, nasce dalla consapevolezza che un bipolarismo radicale spinge fuori dal campo di gioco le modestissime truppe renziane, scoraggiate dall’obiettivo isolamento in cui si trovano attualmente.
Fra tanto ci sono segnali di ripensamento sul fronte, non più granitico, del sovranismo salviniano, comunque in affanno a fronte del non successo elettorale in Emilia Romagna e del rinvio a giudizio dell’onnipotente Salvini. Pare che le pressioni provenienti dal mondo economico del nord-est ai governatori della Lega,ma anche quelle di alcuni settori del mondo cattolico, per una “moderazione” dei toni e dei linguaggi salviniani, indubbiamente hanno suscitato l’effetto sperato.
D’altro lato cresce quotidianamente nel paese – e all’interno degli stessi gruppi parlamentari- la consapevolezza che i sempre più urgenti problemi del Paese – psicosi del corona virus compresa- non né facilitano l’ipotesi di una nuova maggioranza di governo. All’interno di questi scenari in continua evaporazione è davvero difficile ravvisare altre ipotesi alternative all’attuale assetto istituzionale, nonostante tutti i suoi precari equilibri interni.
Pur tuttavia qualche riflessione è possibile e doveroso farla. Innanzitutto va considerata la tenuta della democrazia come condizione basilare per ogni ipotesi di governo e di sviluppo complessivo del Paese.
Abbiamo più volte sottolineato, anche dalle pagine del nostro quotidiano, che sarebbe ingenuo attendersi sviluppi positivi- proprio sul fronte della tenuta democratica- da parte degli attuali partiti. Abbiamo ricorrentemente sottolineato ed auspicato risposte urgenti sul terreno della partecipazione attiva e responsabile dei cittadini, della formazione socio politica, dell’informazione generatrice di protagonismo e mobilitazione civile, ma, fatta eccezione di qualche lodevole iniziativa, l’orizzonte politico e culturale italiano è ancora denso di nubi e interessi deleteri. Su questo humus di incertezze e di colpevoli omissioni attecchisce il sovranismo e il popolismo senza pensiero. L’associazionismo civico, a partire da quelle delle sardine nato nello scorso novembre, almeno per il momento, prende le distanze dai vecchi partiti. All’interno di questo confuso quadro politico generale l’impegno dei cattolici appare non meno confuso con categorie ormai vuote di significato e di prospettiva come il “centro” o i “moderati”. In realtà, lo ribadiamo ancora, l’agenda dei cattolici, partendo dal primato della formazione sociale e politica, deve recuperare ancora l’interezza della rete esperienziale del terzo settore, dell’associazionismo, del volontariato progettuale e non fine a sé stesso per trasformare l’ispirazione cristiana in testimonianza nel lagone sociale e politico, alla luce del sempre più vasto ed incisivo umanesimo sociale di Papa Francesco. Pensiero ed azione, dunque, e partecipazione civile attiva e responsabile per una credibile e concreta costruzione del bene comune.

di Gerardo Salvatore