L’Italia e l’emergenza profughi

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Gli sbarchi degli emigranti, su barconi fatiscenti, non accennano a diminuire: siamo già a 90.000 dall’inizio dell’anno. Siamo, ormai in emergenza nazionale e non troviamo le soluzioni. nostri politicanti (di destra, centro e sinistra) hanno idee confuse e contrastanti e nessuna soluzione e l’Europa non fa la sua parte. Siamo inchiodati dai trattati europei e non affrontiamo il problema né proponiamo misure convincenti,se non in maniera estemporanea, e non praticabili come la chiusura dei porti. Come se ne esce? Ed è giusto continuare a salvare i disperati con le navi ONG? “Se i delfini venissero in aiuto”è l’ultimo libriccino scritto da Erri De Luca, che racconta la sua esperienza di due settimane a bordo della nave Providence di Medici senza frontiere, impegnata nel salvataggio di profughi in mare. Poche paginette di un volumetto mignon che si leggono in pochi minuti, come un articolo di giornale. L’ho letto al mare, sulla spiaggia, in un pomeriggio di mare poco mosso. I ragazzi si tuffavano nel mezzo delle onde che si venivano a frangere sul bagnasciuga, riemergendone, felici e sorridenti quando esse si ritraevano, pronti a rituffarsi in quelle successive. Il contrasto che emergeva dalla lettura del volumetto, con i profughi, molti dei quali non sapevano neanche nuotare, lottavano con le onde del mare grosso, spesso non in tempo per essere salvate e incrementando le vittime del mare che sono già molte migliaia e che non hanno diritto neanche ad una sepoltura e ad un nome. Ci sono tanti modi per affrontare un problema così grosso e complesso come l’immigrazione. Quello della carità cristiana e della solidarietà ne è uno e, troppo spesso, lasciato all’umanità dei singoli, di Papa Francesco,di larga parte dei parroci e religiosi e di tanti volontari come medici senza frontiere. Non spetta a loro risolvere quello che ipolitici, in Italia e di’ Europa,non sono stati,finora,in grado di risolvere,né si può criticarli se si avvicinano talvolta alle coste da dove quei disgraziati partono. Se non si è capace di impedire l’imbarco né controllare il traffico illecito e criminale che ne deriva, con annessa corruzione, non si può semplicisticamente affermare che le navi di soccorso–che non ricevono aiuti di Stato – debbano rimanere nei porti solo perché si sospetta che qualcuno ci possa lucrare. E’il solito modo all’italiana di vedere le cose, strumentandole a fini di partito, riuscendo, sovente, a sporcare anche le cose belle e pulite che abbiamo. La politica dei politicanti, che spesso pulita non è, riesce a farlo. Il sindaco di Pantelleria ha pagato di persona una propaganda anti immigrazione persino nella sua isola che pure ha avuto gli elogi dii mezzo mondo dovuto e non solo per il successo del film documentario di Rosi “Fuoco a mare”.La nave di Medici senza frontiere ha portato in salvo, in un solo giorno seicento quarantanove profughi. Disgraziati che non hanno alcun diritto né speranza. Citando l’Eneide De Luca ricorda il verso: “Una salus victis, nullam sperare salutem”(unica speranza per dei vinti è non avere nessuna speranza). I profughi chiedono solo aiuti e protezione e di poter vivere da uomini liberi. “La nave – scrive Erri De Luca – aiuta il mare a fare il suo servizio di trasporto della civiltà, che è semina di uomini. Napoli è stata opera dei Greco, Roma di un profugo di Troia … Per mare sono venuti i numeri arabi, la geometria di Pitagora e di Euclide, il giuramento della medicina,le figure dell’astronomia, l’esigente monoteismo, il colonnato, l’epoca in versi, l’ulivo”. Gli immigrati hanno fatto grandi gli Stati uniti e continuano a fornire cervelli – tra cui italiani- che ne rinnovano e ne continuano la grandezza. Il salvataggio di uomini in mare, oltre che un dovere previsto dalle regole del mare è una pagina fulgida di umanità e di solidarietà di tanti volontari che dedicano parte del loro tempo, della loro professionalità per offrire servizi e dignità di vita a tante,troppe, persone che vivono ai margini e che lestofanti, come quelli di Roma Capitale e di alcuni politici corrotti che ci speculano sopra, non riescono a sporcare. Quello dell’immigrazione è un problema che va affrontato subito e con mezzi adeguati se non vogliamo che il populismo ci travolga..

edito dal Quotidiano del Sud

di Nino Lanzetta