L’omaggio dell’Università di Salerno a Luigi D’Agnese, una vita per la ricerca

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Un omaggio a Luigi D’Agnese e alla sua passione per la ricerca. E’ l’iniziativa promossa nell’ambito dei corsi di Antropologia Culturale, Antropologia dei Patrimoni Culturali, Etnografia e Spazi Digitali e delle attività del Laboratorio interdipartimentale di Antropologia “Annabella Rossi” con un confronto dal titolo “Dal territorio all’Università. Luigi D’Agnese: una vita di ricerca e custodia del patrimonio”. L’incontro ha suggellato la donazione al Laboratorio di un corposo fondo di preziosi materiali di archivio e ricerca proveniente dal territorio di Montemarano, nel cuore dell’Irpinia. Ad introdurre l’incontro, che ha visto la partecipazione anche del sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri, Katia Ballacchino, antropologa culturale. Ed è stato proprio il sindaco Palmieri a sottolineare l’emozione per l’importante riconoscimento “Sentire echeggiare la parola Montemarano nell’aula di una Università e’ commovente. Ancora più emozionante è vedere comparire i volti di gente semplice, la mia gente, proiettati fra professori e studenti. E’ quanto avvenuto all’incontro a cui ho voluto partecipare all’Universita’ di Salerno. Rivolgo i miei complimenti, le mie felicitazioni ed il mio ringraziamento a Luigi D’Agnese il cui lavoro di ricerca di una vita, a partire da oggi, diventerà oggetto di studi per i tanti studenti che desidereranno conoscere il Mondo delle tradizioni popolari. Sarà un seme da cui germoglieranno tanti frutti che renderanno eterna la storia di Montemarano”

Luigi D’Agnese è  da anni un attento e ricercatore delle tradizioni popolari, dai canti montemaranesi raccolti negli anni ’80 insieme al fratello Generoso alle registrazioni dell’etnomusicologo Alan Lomax che nel suo viaggio in Italia fece tappa a Montemerano, Sant’Andrea di Conza e Montecalvo. Un impegno portato avanti dall’Associazione Culturale “Hyrpus Doctus”, come centro motore e catalizzatore di tutto ciò che si è mosso e si muove intorno alla “montemaranese” fino al museo etnomusicale intitolato agli storici suonatori “Celestino Coscia e Antonio Bocchino”. All’attivo numerose pubblicazioni come “Mascarà Mascarà Me N’ a Fatto ‘nnamorà. Le tarantelle e i canti di Montemarano” scritta insieme al professore Giovanni Giuriati.