Raffaele Lieto, un uomo e un dirigente, una storia tracciata a Baiano nel suo nome. Fratoianni: un’eredità da raccogliere

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Baiano rende omaggio a Raffaele Lieto, dirigente storico della sinistra sindacale irpina e campana e annuncia l’intitolazione di una strada all’ex segretario della Cgil. E’ il Teatro comunale Colosseo ad accogliere  il confronto promosso dalla Federazione provinciale di Sinistra Italiana Avellino, in collaborazione con il Gruppo di Camera e Senato dell’Alleanza Verdi-Sinistra. A ricordare Lieto  Grazia Montoro, Assemblea Nazionale SI, il primo cittadino Enrico Montanaro, sindaco di Baiano, Roberto Montefusco, coordinatore provinciale SI, Amalio Santoro, Consigliere comunale Avellino,
Stefania Fanelli, Assemblea nazionale Sinistra Italiana, Vincenzo Serpico, Dirigente scolastico, Franco Fiordellisi, segretario generale Cgil Avellino, Tonino Scala, coordinatore, il Senatore Peppe De Cristofaro, Alleanza Verdi Sinistra, in collegamento via web l’on Nicola Fratoianni segretario Nazionale Sinistra italiana.

L’incontro è anche l’occasione per riflettere sui temi dell’attualità politica, sui nodi aperti nel Paese, dai temi sociali, a quelli della scuola pubblica, all’autonomia differenziata, e sulla necessità di una battaglia radicale di opposizione alla destra che governa l’Italia e al Governo Meloni.

Il sindaco Montanaro ricorda l’impegno di Lieto, “esempio di rettitudine e coerenza, in prima linea per la difesa dei diritti e del territorio. Di qui la volontà di ricordarlo con l’intitolazione di una strada”. Serpico sottolinea la necessità di raccoglierne il testimone in difesa degli ultimi, ricordando come “avevamo immaginato insieme a Sinistra Italiana di promuovere un’iniziativa per difendere la scuola pubblica”. Montefusco ribadisce come “Lieto è stato tra i primi a comprendere come il mondo del lavoro senza la forza della rappresentanza politica avrebbe incontrato difficoltà. Assistiamo oggi a una regressione sul piano dei diritti dei lavoratori”. Il senatore De Cristofaro ricorda come sia stato tra i primi a comprendere come giustizia sociale e ambientale fossero due facce della stessa medaglia “E’ chiaro che la sinistra deve ripartire da qui”.

Fanelli ribadisce come per Lieto il sindacato doveva essere strumento di formazione delle coscienze collettive sui luoghi di lavoro “Ha provato a scardinare un potente sistema di potere. Era convinto che il sindacato dovesse essere espressione di una visione legata agli interessi della collettività e non di pochi. Una visione che oggi manca”.

“In un tempo come quello che oggi viviamo – ha sottolineato Santoro – Lieto rappresenta un segno di contraddizione,  consapevole della capacità di dover lavorare sulla credibilità, quella che aveva conquistato con la sua vita in difesa dei diritti dei lavoratori. Una capacità che si affiancava al dono di uno sguardio ampio sul paese. Una sfida che dobbiamo raccogliere”.

“E’ stato il dirigente, l’intellettuale, sempre al fianco dei lavoratori” sottolinea Fiordellisi.

Il segretario nazionale di SI, Nicola Fratoianni, ricorda il filo che ha unito la sua militanza politica e l’impegno in difesa dei diritti sociale e della rappresentanza del lavoro, e quanto Raffele Lieto sia stato sempre un protagonista di storie collettive. “Ha saputo valorizzare la dimensione della collettività, una lezione che si carica di un valore forte in un tempo in cui i corpi sociali appaiono sempre più frantumati. L’esempio di Lieto ci ricorda che dobbiamo ripartire dalle contraddizioni della vita reale, a partire dalle difficoltà legate al mondo del lavoro. Siamo convinti che la lotta per la giustizia climatica ci debba guidare nella definizione di risposte adeguate per affrontare la società di oggi”.