Ma la scuola no

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Siamo tutti coinvolti in questa tragedia del Covid 19 che, come un mostro a più teste, ci terrorizza con il suo progredire giorno dopo giorno. Occorre, però, gestire questa pandemia avendo i nervi ben saldi, dimostrando che ciò che si fa per arginarla non sia conseguenza di una emotività che potrebbe causare danni ancora maggiori di quelli che già siamo costretti a subire. Sia chiaro. Il determinismo con cui il governatore della Campania si muove è certamente da apprezzare, ma solo fino ad un certo punto. Mi riferisco alla sua ordinanza nella parte che riguarda la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino all’Università. Le cifre del contagio nelle scuole sono minime. Il vero problema è nei trasporti che non reggono per scarsezza di mezzi e di personale addetto. E’ nell’affollamento dei bus, e non solo, che il contagio fa tante vittime. La Campania si è fatta trovare impreparata e ora scarica le responsabilità sugli studenti. Non so in solo due settimane che cosa De Luca riuscirà a fare per risolvere il problema dei trasporti. Certo è, invece, che la sua scelta, quanto memo improvvida, penalizza docenti e studenti che dalla presenza in classe , rispettando le regole anti-covid, traggono le basi essenziali per diventare risorse irrinunciabili per il futuro del Paese. E poi la Campania non è solo Napoli dove l’affollamento crea problemi. Farebbe bene  De Luca a sfogliare qualche testo di geografia.

di Gianni Festa