Maglificio Capossela, non solo: è una fucina di idee

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MERCOGLIANO-Non bastano le risorse finanziarie ma servono le idee, la determinazione e l’ingegno. Un insieme di caratteristiche che rappresentano l’anima del maglificio Capossela. L’azienda nasce nel 1955 a Reggio Emilia ed oggi è un laboratorio artigianale di produzione di tessuti innovativi guidato dal Capostipite Gaetano insieme ai tre figli Elisabetta, Davide e Domenico.

L’azienda denominata nel 1997 “Innovazione Italiana” produce e vende articoli a maglia 100% made in Italy di altissima qualità. Tutto lo staff punta molto sull’innovazione attraverso una continua ricerca di nuovi e speciali tessuti e tecnologie. E proprio puntando sull’innovazione l’azienda irpina nel periodo acuto della pandemia con sede a Torrette di Mercogliano,  ha prodotto una mascherina in tessuto anallergico, antibatterica e idrorepellente.
Il tessuto utilizzato è microfibra di puro cotone con una piccolissima percentuale di filato particolare che rende il dispositivo innovativo e sicuro. Un enorme quantitativo fu donato ai medici ed infermieri dell’ospedale Moscati in prima linea contro il Covid. Ma dal team dell’azienda irpina sono stati creati tessuti speciali in grado di poter migliorare la degenza dei pazienti ricoverati in ospedale. Grazie ad un attento studio di fattibilità è stato realizzato un telo con particolari fibre che evita ai malati di non avere conseguenze dalla lunga stasi nel letto. Un tessuto in cotone e poliestere anti – decubito in grado di migliorare la circolazione e sudorazione dei degenti ospedalieri Ma di straordinaria rilevanza è il tessuto in poliestere e carbonio, realizzato sempre da un’intuizione del capostipite Gaetano, che riesce a deviare e contenere addirittura i colpi di una calibro 22. Il prodotto che è stato anche testato al poligono di tiro potrebbe essere realizzato per salvare la vita di tantissime persone in Ucraina.

Ma il tessuto anti-proiettili non poteva che nascere da un uomo come Gaetano che ha partorito il motore a pistoni contrapposti. Dopo aver eliminato la testata, hanno eliminato anche il motore a 4 tempi. Il due tempi funziona benissimo e non grippa il motore anche senza miscela, e poiché il lavoro è pulito, non c’è bisogno di raffreddare ad acqua, basta l’aria. Insomma una rivoluzione. Sono circa venti anni che i Capossela lavorano a questo progetto, e dopo avere operato mille accorgimenti per risolvere i problemi che si ponevano a mano a mano sono arrivati ad un brevetto europeo.

Così di traguardo in traguardo e dopo aver provato il motore su un cart in pista «Per cercare di romperlo, o comunque scoprire i punti deboli» sono arrivati ad un incontro importante hanno presentato la loro creatura, il prototipo del motore a pistoni contrapposti, ad un folto gruppo di stakeholder. Ma la famiglia Capossela ha altre idee che vuole portare a termine perchè questo è solo l’inizio di un lungo e glorioso cammino nel segno dell’innovazione