Maraia: ricapitalizzare l’IIA di Flumeri, ma il futuro è il socio privato

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«Sono fiducioso che il Mise accolga con favore la richiesta fatta dai soci di ricapitalizzazione di Industria Italiana Autobus. Questo dimostra quello che ho affermato qualche giorno fa, ovvero che la questione è prettamente politica, in quanto l’azienda è controllata dal Mise attraverso Invitalia e Leonardo; dunque è il Mise che deve consentire ai soci di procedere con la ricapitalizzazione».

L’ex deputato arianese del M5S, Generoso Maraia, interviene nella complessa vicenda della crisi alla Iia di Flumeri.

«Archiviato questo capitolo, che spero avvenga a breve perché il governo del Made in Italy non può far chiudere una azienda che impiega oltre seicento famiglie per la produzione di bus ecologici e quindi utile per la transizione ecologica, sono fiducioso che l’impegno profuso nella diciottesima legislatura impedisca di chiudere questa importante azienda. Dall’altra parte però bisogna che soprattutto Invitalia, in collaborazione sempre e con la supervisione del Mise, vagli le numerose proposte arrivate da players internazionali perché c’è sempre in essere la questione del quarto socio da inserire all’interno della compagine societaria e che consentirà di far uscire Invitalia».

Maraia specifica, nella sostanza:«La presenza di un socio privato industriale non è una bestemmia, bisogna dirlo, perché altrimenti si rischia di trasformare questa azienda in un ennesimo carrozzone politico che potrà accumulare solo perdite e non profitto. Il futuro di IIA è legato indissolubilmente dunque alla individuazione di un socio privato da inserire nella compagine societaria. Ricordo a tutti che questo è l unico stabilimento produttivo in Italia e precisamente nel Sud Italia.

Da qui si comprende – e conclude- come IIA con i suoi 1500 lavoratori, compresi quelli impiegati nell’ indotto, è una questione che oltre a parlare di transizione ecologica nell’ industria tocca uno dei temi sbandierato da tutti i partiti nel corso delle campagne elettorali: la mancanza di lavoro al Sud e la grande occasione offerta dai finanziamenti pnrr che nel caso specifico stanzia una somma superiore al miliardo di euro che paga per intero 3600 bus».